Parliamo del genere Cairina

Al genere Cairina appartiene una sola specie, ovvero l’anatra muta o anatra muschiata (Cairina moschata), originaria del Centro e Sud America. Curiosamente, sia il nome inglese “Muscovy duck”, che il nome del genere, derivano da incomprensioni e/o da conoscenze insufficienti sulla provenienza di questa specie. Il nome del genere, Cairina, venne assegnato nel 1599 dal naturalista Ulisse Aldrovandi credendo che fosse una specie di origine egiziana (da “Il Cairo”). Il nome inglese deriva invece dal fatto che questa specie venne inizialmente commercializzata in Europa da una compagnia commerciale inglese chiamata “Muscovy Company”, che deteneva il monopolio commerciale con il Regno Russo. Ma questa specie non ha chiaramente nulla a che vedere nè con l’Egitto nè con la Russia. Fonte

Assieme al germano reale (Anas platyrhinchos), l’anatra muta è l’unica altra specie di anatra che è stata addomesticata dall’uomo, e la controparte domestica viene indicata come Cairina moschata domestica. Nonostante nelle Americhe questa specie sia già addomesticata forse da millenni, in Europa è arrivata soltanto nel sedicesimo secolo, dopo la scoperta delle Americhe.

Come indica il nome comune italiano, questa specie è estremamente più silenziosa delle razze più diffuse derivate dal germano reale, ed emette quasi esclusivamente sibili e soffi molto poco fastidiosi e che non sono udibili da distanze superiori a qualche metro. Questa loro peculiarità le rende perfette per chiunque voglia tenere delle anatre in giardino ma senza che siano troppo evidenti al vicinato. L’appellativo “muschiata” si riferisce invece all’odore di muschio prodotto dalla ghiandola uropigiale, alla base della coda. Fonte

Vediamo ora la classificazione tassonomica di questa specie:

Aves -> Anseriformes -> Anatidae -> Cairina

L’anatra muta è un’anatra di grosse dimensioni, ma che presenta un dimorfismo sessuale molto accentuato, specialmente nelle dimensioni e nel peso. Il maschio infatti può raggiungere i 7 kg di peso, una lunghezza di 84 cm, e un’apertura alare di 152 cm, mentre la femmina pesa mediamente 3 kg, quindi circa la metà del maschio. Sono anatre prevalentemente nere con iridescenze verdi su ali e dorso, e con due grandi macchie bianche sopra e sotto le ali. Il becco è nero con l’estremità rosa, e la faccia carnosa è nera e glabra, con delle protuberanze rosa/rosso. La faccia del maschio è più carnosa, con una protuberanza all’attaccatura del becco. I maschi, e in misura minore le femmine, hanno una cresta di piume sulla testa che può essere alzata come strumento di comunicazione. Le zampe sono nere e con potenti artigli, dal momento che questa specie è parzialmente arboricola (si posa e nidifica sugli alberi).

Ecco come si presentano:

Un maschio Fonte
Un maschio (testa) Fonte
Maschio (dietro) e femmina (davanti). Notare la notevole differenza di stazza Fonte
Un maschio e tre femmine Fonte

Queste anatre sono un po’ meno acquatiche rispetto a molte altre, e il loro piumaggio un po’ meno impermeabile. Sono ottime volatrici, anche se sono uccelli stanziali e che raramente compiono lunghi voli. Le loro ali sono più arrotondate e più larghe rispetto a quelle di molte altre anatre, e il loro volo potente e diretto.

Una femmina in volo Fonte
Un maschio in volo Fonte

La varietà addomesticata non è molto più pesante di quella selvatica, e mantiene comunque delle discrete capacità di volo. In questo video, un piccolo stormo di anatre mute domestiche vola giù da una collina:

La stragrande maggioranza degli uccelli maschi non ha un pene esterno, e quasi tutti gli uccelli che ce l’hanno sono anatre. Il maschio di anatra muta non fa eccezione, e ha un pene a spirale lungo fino a 19 cm che può estrarre in una frazione di secondo (circa 0,3 secondi!). La femmina ha una vagina sempre a spirale, ma nel senso opposto, una caratteristica che si è evoluta probabilmente per evitare eccessive copulazioni forzate. Se non mi credete, guardate questo video:

Queste anatre sono molto forti e aggressive, e i maschi lottano spesso per il cibo, le femmine e il territorio. Sono animali onnivori e molto adattabili, e nonostante siano originari di habitat caldi mostrano un’elevata resistenza anche a climi freddi (fino a -12 gradi C). Grazie alla sua robustezza, l’anatra muta domestica si è autointrodotta in diverse parti del mondo tra cui Nord America (incluso il Canada), Nuova Zelanda, Australia e in alcune parti d’Europa.

Queste anatre non formano coppie stabili, e si possono riprodurre diverse volte all’anno cambiando partner ogni volta. Dopo l’accoppiamento, che può avvenire sia sul terreno sia in acqua, la femmina depone 8-12 uova all’interno di una cavità del tronco di un albero oppure in una biforcazione tra i rami, e poi le cova da sola per 35 giorni. Durante questo periodo la femmina lascia il nido soltanto una volta al giorno per circa 20-90 minuti per bere e mangiare. Gli embrioni di anatra sono infatti molto più resistenti ad un abbassamento prolungato della temperatura rispetto a molti altri uccelli. A poche ore dalla schiusa gli anatroccoli sono già agili e scattanti, e lasciano il nido per seguire i genitori (anche in acqua).

Un anatroccolo di pochi giorni Fonte

In questa specie anche il maschio collabora con lo svezzamento della prole. Gli anatroccoli sono ricoperti di un morbido piumino giallo e nero, e non assomigliano per niente agli adulti, potendo essere scambiati facilmente per anatroccoli di germano reale (anche se sono più grossi). All’inizio, gli anatroccoli hanno bisogno del calore dei genitori per non raffreddarsi troppo, specialmente la notte e in climi temperati. I maschi, in peso, superano velocemente le femmine, e già a 25 giorni di vita il distacco è significativo, come si vede in questa foto:

1&2: maschi; 2&3: femmine Fonte

Come dicevo all’inizio, queste anatre sono piuttosto arboricole, e non è raro vederle posate sugli alberi.

Un maschio su un albero Fonte

Dopo 400 anni di allevamento e addomesticazione per la carne e le uova, l’anatra muta non è stata (ancora) alterata nelle forme e nelle dimensioni tanto quanto il germano reale, e le uniche differenze significative sono un leggero aumento del peso medio e la colorazione del piumaggio e delle parti non piumate, come becco, faccia e zampe. Una femmina di anatra muta domestica può produrre anche 100 uova all’anno, con un peso di 70-90 grammi l’una. In cattività queste anatre possono vivere anche 20 anni. Fonte

Ecco alcune colorazioni della variante domestica:

Vent’anni fa avevo una femmina di anatra muta tutta bianca che tenevo in giardino, ed era perfettamente domestica. Si chiamava Quacquina! Ve ne avevo parlato in questo post. Se poi volete approfondire in tema di anatre domestiche, andate qui.

Ecco un video che mostra un maschio di anatra muta domestica che vive tranquillamente in casa!

L’anatra muta è stata anche incrociata con il germano reale (femmina di anatra muta + maschio di germano) producendo l’anatra mulo o mulard, in inglese. Gli incroci, spesso effettuati tramite inseminazione artificiale, producono uova con bassa probabilità di schiusa (dal 40 al 60%), e gli ibridi che nascono sono sterili. Purtroppo vengono allevati quasi esclusivamente per la carne e per fare il fois gras.

Le mulard Fonte

Bene, anche per questa volta è tutto!

A presto e grazie della lettura!

Fonte 1, Fonte 2

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