Parliamo del genere Rhynochetus

Al genere Rhynochetus appartiene una sola specie, ovvero il kagu (Rhynochetus jubatus), un uccello neocaledoniano di medie dimensioni, superficialmente simile alla nitticora. Il kagu è un uccello color grigio cenere con le penne delle ali barrate di nero. Ha un grande ciuffo sulla testa, che solitamente tiene abbassato, e che erige come strumento di comunicazione tra individui. Ha poi un becco arancione lungo e appuntito e l’iride rosso intenso.

Il nome Rhynochetos deriva da “rhinos”, ovvero “rinoceronte”, e “khaite”, che significa “lunghi capelli”. Quest’ultimo si riferisce ovviamente alla lunga cresta del kagu, il primo si rifà invece ad una caratteristica che non possiede nessun altro uccello, ovvero due insolite protuberanze cheratinose sopra le narici che sembrano appunto due piccole corna.

Ma vediamo ora la sua classificazione tassonomica:

Aves -> Eurypygiformes -> Rhynochetidae -> Rhynochetos

La classificazione tassonomica del kagu tuttavia non è ancora stata risolta del tutto, ed è senza dubbio uno degli uccelli più enigmatici e difficili da collocare di tutta la tassonomia aviana. Recenti evidenze molecolari suggeriscono una stretta parentela con l’unico altro uccello di quest’ordine (Eurypygiformi), ovvero il tarabuso del sole (Eurypygas helias), per i quali è stato creato appunto un ordine ad hoc. Sembra anche che questi uccelli siano vicini all’ordine dei Gruiformi, ma non tutti sono d’accordo con questa affiliazione.

Vediamo ora qualche foto del kagu:

Notare le piccole protuberanze sulle narici e la buona visione binoculare. Fonte
Il kagu è chiamato dai locali “il fantasma della foresta” Fonte

Il kagu è un uccello praticamente attero, ovvero incapace di volo attivo, potendo al massimo planare per brevi distanze in caso di necessità. Le sue ali non sono però atrofizzate (l’apertura alare raggiunge i 77 cm), e la causa della sua inabilità al volo è invece riduzione della massa dei muscoli pettorali, ovvero i muscoli fondamentali per il volo. I kagu usano le ali, dalle remiganti barrate di nero, anche come strumento di comunicazione, ed è forse per questo motivo che l’evoluzione non le ha (ancora) rese atrofizzate.

Il kagu è un uccello terricolo (che vive a terra) che raggiunge i 55 cm di lunghezza e i 700-1.100 grammi di peso. Tuttavia il peso varia molto da individuo a individuo e varia anche in base alla stagione. Le sue zampe sono lunghe e robuste, permettendogli di camminare e correre per lunghe distanze. Un’altra caratteristica unica del kagu è il suo sangue. Infatti possiede soltanto un terzo della densità di globuli rossi nel sangue rispetto a tutti gli altri uccelli, ma il triplo di emoglobina per singolo globulo rosso.

I kagu sono uccelli territoriali, e ogni uccello ha un territorio di 10-28 ettari. Le dispute territoriali, in cui usano becco e ali, causano gravi ferite soltanto molto raramente. In questi casi i due uccelli si fronteggiano mettendosi in posizione verticale, abbassando le ali e alzando la cresta.

Ecco un video in cui si vedono dei kagu nel loro habitat naturale:

Come vedete, spesso non hanno paura dell’uomo, e questo può essere un problema. Questi uccelli emettono molti suoni diversi, spesso facendo dei veri e propri duetti all’alba, che possono durare anche 15 minuti di fila.

Il kagu è un uccello esclusivamente carnivoro, nutrendosi di ragni, insetti, lumache, vermi, e piccoli invertebrati come le lucertole. La loro tecnica di caccia preferita è quella dell’attesa e poi attacco. In pratica si mettono in un punto leggermente elevato e restano immobili e in silenzio aspettando che passi di lì una preda. Quindi gli piombano sopra e la afferrano col becco. Se serve, possono anche scavare con il becco nel terreno per inseguire una preda che tenta di fuggire nel terreno, ma non usano mai le zampe per scavare (come fanno ad esempio i galliformi). Tuttavia a volte usano le zampe per stanare la preda, muovendo le foglie secche del sottobosco.

Parlando di riproduzione, i kagu sono uccelli monogami, e le coppie restano fedeli per molti anni, anche tutta la vita. Sono uccelli piuttosto longevi, potendo superare i 20 anni di vita. La femmina depone un singolo uovo, che pesa 60-75 grammi, in un nido raffazzonato sul terreno. Questo uovo viene covato da entrambi i genitori, che si alternano ogni 24H, solitamente scambiandosi di posto quando il sole è più alto nel cielo. Durante ogni turno di cova il genitore rimane sull’uovo per tutto il tempo tranne la mattina presto, quando l’uccello si allontana brevemente per chiamare il suo compagno e occasionalmente per fare uno spuntino veloce. Il periodo di incubazione dura 33-37 giorni, che è piuttosto lungo, considerate le dimensioni dell’uovo. Ecco un uovo di kagu:

Ed ecco un pulcino (semi precoce) nato da poco:

Notare il piumino estremamente mimetico.

La prole può rimanere nel territorio dei genitori per molti anni dopo lo svezzamento, a volte fino a sei anni. Questi giovani kagu non aiutano nell’incubazione delle uova o nell’allevamento dei pulcini, ma migliorano comunque il successo riproduttivo dei genitori. La prole più anziana apparentemente aiuta nella difesa del territorio, e si pensa che questa sia una forma rudimentale di riproduzione cooperativa.

Il kagu, come dicevo all’inizio, è un uccello endemico della Nuova Caledonia, un’isola tropicale francese 1500km a est dell’Australia:

Come quasi tutti gli uccelli endemici di isole relativamente piccole e che sono state isolate dal continente per molto tempo, anche il kagu è una specie minacciata, specialmente dalla deforestazione (sì, sempre lei) e dalle specie introdotte, come cani, gatti, maiali e ratti. In particolare questi ultimi causano la perdita del 55% di tutti i pulcini di kagu. Infatti, prima dell’arrivo degli umani, la Nuova Caledonia era totalmente priva di mammiferi terrestri predatori, esattamente come la Nuova Zelanda. Poi fino agli anni ‘80 il kagu è stato ampiamente cacciato per la carne e catturato per venderlo come animale domestico o agli gli zoo. Oggi è per fortuna una specie super protetta, e ci sono vari programmi per la riproduzione in cattività e il rilascio in natura, oltre che ovviamente dei piani per l’estirpazione delle specie aliene dannose per questo uccello. Ad oggi la popolazione di kagu selvatici è comunque molto piccola, con delle stime che parlano di 250-1000 esemplari adulti. Fonte

E anche per questa volta è tutto!

A presto e grazie della lettura!

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