N Quaglie, N personalità diverse

Ciao a tutti! Una delle domande che mi fanno più spesso quando invito amici e/o parenti a casa mia è la seguente: “Ma come fai a distinguere le tue quaglie? A me sembrano tutte uguali!”. E’ ovvio che la domanda non si riferisce al come distinguere i maschi dalle femmine perché, anche dopo una breve spiegazione, chiunque è in grado di distinguere i due sessi a prima vista. La domanda si riferisce invece al come distinguere una specifica femmina in mezzo a tutte le altre, idem per i maschi. Al momento ho in casa un solo maschio, Harem, quindi in questo caso non ci sono problemi. Ma di femmine ne ho 4, ed è proprio con loro che le persone si stupiscono della mia apparentemente sovrumana capacità di distinguerle perfettamente e all’istante. E non è una convinzione limitata solamente a queste categorie di animali considerate dai più come animali stupidi e con un cervello minuscolo, ma si può estendere tranquillamente anche ad animali considerati “superiori” come cani, gatti, ecc. Infatti la parola “personalità” viene considerata spesso come un tratto distintivo dei soli esseri umani, soprattutto da chi non ha mai avuto o interagito abbastanza con qualunque animale non umano (perché ricordiamoci che anche noi siamo animali al 100%). Ma anche molti proprietari di cani e gatti faticano moltissimo ad accettare che anche un criceto o una quaglia possono avere la loro personalità unica e inconfondibile, e che se loro non la percepiscono è solo ed esclusivamente un loro limite. Agli occhi del loro umano (il sottoscritto), anche animali con un livello cognitivo meno sviluppato come una quaglia hanno una loro fortissima personalità, ma che è difficile da cogliere con mezz’ora di interazione al mese. Io le mie quaglie le ho viste nascere e crescere, e ci vivo assieme H24, 365 giorni all’anno, e vi assicuro che sono in grado di distinguerle a prima vista, con la stessa velocità e facilità con cui distinguo una moneta da 1€ con quella da 1 centesimo. Ai miei occhi sono semplicemente tutte diverse e inconfondibili, non mi devo sforzare per riconoscerle. E ora ne ho solo 5, ma se ne avessi 10 o 20 non ho alcun dubbio che le distinguerei tutte sempre e comunque. Forse inizierei ad avere problemi con numeri molto più grandi, ma solo perché non avrei abbastanza tempo di interagire con tutte loro e quindi le conoscerei tutte proporzionalmente meno. Ad esempio, ormai faccio fatica a distinguere le due femmine riproduttrici in voliera, semplicemente perché non ci interagisco per niente, se non quei pochi minuti per cambiargli l’acqua e dargli da mangiare (comunque non si lasciano nemmeno avvicinare, tantomeno toccare).

Per fare un discorso più generale, ormai è ampiamente dimostrato scientificamente che anche gli animali hanno un loro carattere, diverso da un individuo all’altro, e non solo gli animali considerati più intelligenti come i primati, gli elefanti, i delfini, pappagalli e corvidi, ma anche quelli con capacità cognitive considerate inferiori. E’ inutile girarci intorno, le quaglie californiane non potranno mai e poi mai, a livello cognitivo, essere paragonate ad un pappagallo o ad un corvo. Non potrebbero mai imparare a usare strumenti, parlare, o risolvere problemi logici complessi, su questo non ci piove. Ma questo non vuole assolutamente dire che le quaglie californiane siano esseri inferiori, nel modo più assoluto! Semplicemente, la loro storia evolutiva non le ha portate allo sviluppo di certe abilità cognitive, dal momento che le loro strategie di sopravvivenza non necessitano di tali abilità. Le quaglie californiane, così come moltissime altre specie animali, si basano principalmente sull’alto tasso riproduttivo e sull’acuità dei sensi e la prontezza di reazione in caso di pericolo. Quest’ultimo in particolare è la ragione della loro estrema irrequietezza e sensibilità al mondo che le circonda, cose che spesso sono causa di incidenti traumatici se vengono terrorizzate in ambiente domestico o comunque chiuso (gabbia). Il loro istinto di fuga esplosiva è talmente forte che in natura le mette in salvo da un gran numero di situazioni rischiose, ma che in cattività diventa un’arma a doppio taglio, in quanto i traumi “da schianto” sono spesso una delle principali cause di morte. Ma questo significa che sono animali totalmente ottusi e incapaci di valutare l’ambiente circostante? Assolutamente no! Significa che l’evoluzione le ha portate ad un tale livello di specializzazione (la fuga esplosiva, appunto) che in caso di necessità presunta questo meccanismo di difesa estremamente efficace non lascia spazio ad alcuna valutazione circostanziale, si innesca punto e stop. E in un mondo in cui una frazione di secondo può fare la differenza tra la vita e la morte deve per forza funzionare in questo modo. E’ chiaro poi che milioni di anni di evoluzione in spazi aperti non hanno programmato in alcun modo questi animali ad essere preparati ad un possibile impatto contro un soffitto a 270 cm dal suolo, altezza assolutamente insignificante per qualunque uccello volatore. Forse forse inizierebbe ad essere abbastanza alto un soffitto come quello del Truman Show (pareti laterali escluse…). Forse. E nemmeno per tutte le specie di uccelli.

Ogni specie si evolve per essere perfettamente integrata e funzionante in una determinata nicchia ecologica. Ogni specie è perfetta per il suo habitat, altrimenti non si sarebbe evoluta in quel modo. Se gli uccelli si fossero evoluti in un mondo uniformemente coperto da un soffitto rigido e impenetrabile a pochi metri da terra, probabilmente avrebbero evoluto delle caratteristiche fisiche e/o cerebrali per poter sopportare eventuali impatti, o per evitarli in toto. Magari avrebbero sviluppato un cranio molto più resistente e in grado di attutire gli impatti. Fose una cosa vagamente simile al Pachycephalosaurus?

Chi può dirlo! Anche perché queste elucubrazioni fanta-evolutive hanno veramente molto poco senso scientifico.

Ma torniamo ora alle mie quaglie californiane. Come vi dicevo, riesco perfettamente a riconoscere ognuna delle 4 femmine (Quasi, Zen, Belle e Windows) anche in mezzo alle altre, senza alcun problema. Ma quali sono i dettagli che mi permettono di farlo? Beh, in effetti ce ne sono diversi, vediamoli.

  • La forma o silouette molto spesso è diversa da una quaglia all’altra. Alcune sono più esili, altre più rotonde, e anche le proporzioni cambiano leggermente. Alcune sono più pesanti, altre più leggere, e tenendole in mano potrei riconoscerle anche ad occhi chiusi.
  • Il piumaggio. E non parlo dei colori, che sono praticamente identici da un esemplare all’altro, ma parlo proprio dello “stato attuale” del piumaggio. Il modo in cui le piume e le penne si usurano/rovinano è uno strumento identificativo equivalente alle nostre impronte digitali, e non esistono due uccelli con lo stesso identico stato del piumaggio. Anche il progredire della muta è leggermente diverso per ogni animale. Ovviamente, il piumaggio è una cosa mutevole, e infatti per poter utilizzare efficacemente questo metodo di identificazione bisogna interagire costantemente con loro, in modo da aggiornare, giorno dopo giorno, la nostra immagine mentale del piumaggio di ciascun individuo. Anche il suono che producono le loro ali durante il volo è diverso per ogni esemplare, in quanto dipende dal grado di usura delle remiganti, ma in questo caso se le penne fossero tutte nuove e intonse sarebbe quasi ipossibile distinguerle dal rumore che fanno mentre volano.
  • Il comportamento. Ogni quaglia è assolutamente diversa dalle altre! Alcune sono più estroverse, altre meno, e ognuna ha la sua routine e le sue abitudini, proprio come un cane, un gatto, e ovviamente noi esseri umani. Anche il modo in cui interagiscono con me e con i loro simili è totalmente diverso da un pennuto all’altro. A volte riesco a distinguerle addirittura dal modo in cui beccano una superficie rigida (frequenza e intensità delle beccate).
  • La voce. Vi sembrerà assurdo, ma tutte le mie quaglie hanno un timbro leggermente diverso e distintivo, e questo è molto più accentuato da maschio a femmina. I maschi hanno infatti una voce meno acuta delle femmine, proprio come accade solitamente anche per noi umani. Ad esempio, io sono in grado di capire quale quaglia sta cantando anche se sono in un’altra stanza, solo dal timbro della sua voce. Anche i richiami della specie (circa 23-25 richiami diversi) vengono utilizzati con frequenze diverse da ogni animale.

Insomma, a questo punto avrete capito che valutando tutte queste cose, è praticamente impossibile confondere una quaglia dall’altra. Ma basta con la teoria, e veniamo alla pratica, parlando in modo più approfondito dell’unicità di ognuna delle mie amiche col ciuffo.

QUASI

Quasi per me è speciale. Lei è infatti il primo uccello nato in incubatrice a casa mia (un mio grande sogno da sempre!) e che è riuscita ad arrivare all’età adulta. Io ero presente nell’esatto momento in cui si lanciava fuori dall’uovo con tutta la forza del suo minuscolo corpicino, mentre Alvin (R.I.P.) è uscito qualche minuto dopo e con il mio aiuto, in quanto l’uovo si era rotto in modo anomalo e lo bloccava mezzo dentro e mezzo fuori. Fin da subito ci siamo accorti che Quasi (che all’epoca non aveva ancora un nome in quanto non era possibile saperne il sesso) aveva qualcosa che non andava. Era infatti molto schiva e non interagiva in alcun modo con noi, ma seguiva ovunque suo fratello Alvin, e beccava dove beccava lui. Col passare delle settimane abbiamo iniziato a ritenere che avesse un qualche strano problema alla vista, probabilmente soprattutto all’occhio sinistro. Forse è affetta da una forma di ipovisione congenita bilaterale, ma accentuata per quest’occhio. In breve tempo ci siamo resi conto che questa sua condizione era molto pericolosa, e infatti i suoi voli erano spesso catastrofici. A volte decollava senza motivo, ogni volta che credeva di essere arrivata sull’orlo di un precipizio (il bordo del tavolo), anche se così non era. Quindi, per la sua incolumità, ho preso la difficile decisione di tagliare le sue remiganti, e di mantenerle tagliate costantemente, 365 giorni all’anno. Se non l’avessi fatto, adesso Quasi non sarebbe più tra noi, e da un bel pezzo, dal momento che ogni singolo volo sarebbe stato uno schianto rovinoso, anche perché non allunga le zampe per l’atterraggio in quanto non vede il pavimento arrivare. D’altra parte, voi dareste il brevetto di volo ad un cieco?? Io no! E ovviamente sto sempre molto attento a non metterla in posti elevati, in quanto A) ha le ali spuntate, e B) non riesce a percepire bene il precipizio e potrebbe facilmente cadere come un sasso. Se lo faccio, la controllo a vista e da molto vicino. Ora Quasi ha poco meno di 18 mesi, e sta molto bene, anche se ha una salute più cagionevole della media e di tanto in tanto le vengono dei problemi intestinali (li curo con un farmaco apposito ad ampio spettro). Normalmente lei è sempre stata un po’ sottopeso, sui 130-135g, ma ultimamente ha messo su un po’ di “ciccia”. Stamattina pesa circa 158 grammi. Ad oggi, e da quando è nata, ha deposto in totale solo 24 uova.

Ecco qualche foto di Quasi!

Ma quindi, quali sono i suoi tratti distintivi peculiari? Innanzitutto la sua postura, sempre un pò ingobbita e con il collo incassato. Il suo nome deriva proprio da questa sua caratteristica. Infatti è l’abbreviazione di Quasimodo, il gobbo di Notre Dame, ma al femminile. Inoltre ha delle zampe leggermente più corte della media, facendola sembrare un po’ “bassotta”. Poi le manca l’unghia di un dito, perché da piccola si incrostava sempre le zampe di cacca e non riusciva a pulirsi, perché era molto statica rispetto al fratello, e nonostante le mie attenzioni alla fine una di queste incrostazioni le ha causato la perdita di un’unghia. Altra cosa, la sua voce è molto più acuta della media. Inoltre anche i suoi richiami hanno una cadenza leggermente diversa e inusuale. Le sue movenze sono poi estremamente insolite per una quaglia californiana. Di solito cammina molto più lentamente e non corre praticamente mai, e per mangiare becca praticamente a caso (a volte becca letteralmente l’aria!!!), sperando di prendere qualcosa di commestibile.

Guardate come becca l’aria se muovo le dita sopra di lei!

Questo è il motivo per cui la tengo da sola in una scatola sottodimensionata, altrimenti statisticamente faticherebbe a nutrirsi a sufficienza. Se poi la mettessi assieme alle altre femmine, queste la farebbero fuori, perché lei è molto delicata. Comunque Quasi non sopporta molto le altre quaglie, e tende a diventare aggressiva, anche se poi purtroppo finisce sempre per prenderle lei. Quindi non le faccio incontrare molto spesso. Inoltre Quasi, essendo ipovedente, va approcciata con molta calma per evitare che si spaventi, non capendo subito che non si tratta di un pericolo. Ultima cosa, Quasi qualche mese fa ha perso qualunque interesse nella sabbia che solitamente questi animali adorano per farsi i loro bagni a secco, e non so spiegarmi il motivo. Tutte le altre mie quaglie adorano la sabbia, ma Quasi no, ora se ce la metto dentro sta lì in piedi immobile e non fa assolutamente nulla, mentre qualche mese fa la adorava anche lei. Questo è solo uno dei tanti misteri irrisolti di Quasi…

ZEN

Tra tutte le femmine, Zen è sicuramente la più sveglia, intraprendente e curiosa, ed è la mia preferita. Lei è sempre la più impaziente di uscire dalla scatola per poter esplorare la casa e sgranchirsi le ali con i suoi voli pazzeschi. Tra tutte le femmine, Zen è quella con la postura più standard per una femmina di quaglia californiana: rotonda quanto basta e mai troppo parallela al suolo. A differenza delle sue sorelle, Zen non sopporta di essere agguantata a due mani, ed è incredibile con quanto anticipo riesce a capire che sta per succedere, dandosela a gambe. Ma la sua non è paura nei miei confronti, perché salta sulla mia mano senza problemi e si fa trasportare in giro in tutta tranquillità, quanto piuttosto una specie volontà di mantenere la sua indipendenza, una specie di forma primitiva di orgoglio aviano. Quando era piccola c’è stato un periodo in cui i fratelli la bullizzavano, e lei non vedeva l’ora che la portassi via da loro. Addirittura, quando la bullizzavano fuori dalla loro casa Zen correva da me per cercare protezione!

E l’ho pure filmata:

Zen è sicuramente l’unica tra tutte le mie quaglie domestiche che si gode appieno la sua libertà, ed è quella che meglio incarna la mia idea di “pennuto domestico”. Lei va e viene come meglio crede, a piedi o in volo, e senza mai perdere il controllo facendosi male, anche se a volte con i suoi voli esplosivi e brutali non nego che ci fa perdere qualche mesetto di vita… Essendo quella che in libertà si diverte di più, è anche quella che ritorna nella casa con più riluttanza. Fin da molto giovane Zen ha la timoniera centrale (quella più lunga) leggermente curva e piegata a sinistra, e questa è al momento una sua caratteristica distintiva, ma quando la sostituirà magari poi rimarrà dritta. Al momento Zen, che ha quasi 7 mesi come i suoi fratelli, pesa 188 grammi e ad oggi non ha ancora deposto alcun uovo. Qualche settimana fa vi avevo raccontato che Zen zoppicava, ma oggi è completamente guarita. Probabilmente aveva preso una botta che poi aveva avuto qualche strascico, ma che oggi è guarita del tutto.

Ecco qualche foto di Zen scattata giusto questa mattina:

BELLE

Belle è molto particolare e riconoscibile. La sua postura è particolarmente parallela al pavimento e cammina in modo molto buffo con le gambe larghe. Sembra quasi che se la sia fatta addosso! Inoltre la sua coda la tiene abbastanza allargata, cosa insolita. Ma Belle ha altri tratti distintivi unici. Ad esempio, lei tiene le ali in modo strano per una quaglia californiana. Infatti le remiganti secondarie non sono perfettamente sovrapposte come dovrebbero, ma un po’ sfalsate, e le ali a riposo non sono tenute sotto le copritrici ventrali, ma sempre al di sopra di esse (nelle foto sotto si vede molto bene). Belle è forse, ed è sempre stata, quella con il piumaggio più composto e integro, ed è proprio per questo che ho scelto il suo nome. E’ sempre stata una a cui non piaceva essere agguantata a due mani, ma da quando ha iniziato a deporre uova in grande anticipo Belle è diventata molto più tranquilla e coccolosa. Infatti ora appena mi avvicino lei si appiattisce a terra alzando la coda ed emettendo dei pigolii caratteristici, come se mi avesse scambiato per un maschio della sua specie! E quando fa così posso tranquillamente sollevarla e accarezzarla senza che opponga la minima resistenza. Dopo Zen, Belle è la più curiosa, e anche lei spesso mi salta in mano appena apro la porta della sua casa, impaziente di girare per casa. Lei è un po’ una VIP, e adora più di tutte le altre la lampada solare, e spesso la trovo sdraiata lì sotto ad “abbronzarsi”. Per quanto riguarda il volo Belle è forse la più impacciata, dal momento che è la più massiccia e pesante di tutte le mie quaglie, maschio compreso. Stamattina pesa qualcosa come 208 grammi, molto sopra la media di 170 grammi per una quaglia adulta, e il suo notevole peso è chiaramente avvertibile quando sta sulla mano. Non è grassa, ma solo molto grossa di corporatura, e in volo è poco agile e si stanca molto in fretta, e di conseguenza è quella che vola meno spesso di tutte le mie quaglie (esclusa ovviamente Quasi!). Ogni tanto la faccio volare apposta e in modo controllato, giusto per mantenerle la muscolatura adeguatamente sviluppata e per ridurre il rischio che in volo si faccia male. Belle non gradisce molto stare in mano, e cerca di saltare giù dopo pochi secondi, a differenza di Zen e Harem che invece restano in mano anche per decine di minuti. Ad oggi Belle ha deposto 42 uova in totale. Qualche settimana fa vi avevo raccontato che molte delle uova di Belle le trovo già rotte, e mi stavo preoccupando perché spesso è sintomo di una carenza di calcio nell’alimentazione (cosa impossibile visto che gli do i gusci d’ostrica macinati). Ma qualche giorno fa ho finalmente capito qual’è la causa: Belle “sgancia” le uova dal posatoio alto, e si rompono sbattendo sul ripiano e sul posatoio al di sotto! Proprio come farebbe un bombardiere B52. Per risolvere questa cosa dovrei mettere Belle in una scatola senza posatoi, ma sarebbe un casino. Quindi mi accontento di trovare rotte il 50% delle sue uova perché la cosa importante è che almeno la causa non è una pericolosa carenza alimentare.

Ecco qualche foto di Belle:

WINDOWS

Windows è senza dubbio la più smilza ed esile delle quattro femmine, ed è anche la più timida e la meno curiosa. E’ molto raro che la trovi in prima fila per uscire dalla scatola, cosa che invece fanno Zen e Belle. Spesso devo tirarla fuori “con la forza”, altrimenti potrebbe anche rimanere da sola nella casa per tutto il tempo che le altre due fanno baldoria per la casa. A volte esce dopo un po’, ma non sempre. E anche quando è fuori, di solito è la prima che poi si rituffa in casa, come se quello per lei fosse l’unico posto che la fa sentire al sicuro. Mi fa molta tenerezza! Nonostante sia timidissima (o agorafobica??) Windows si fa agguantare a due mani più di tutte, senza fare una piega, e posso accarezzarla per dieci minuti di fila, senza nemmeno tenere una presa stretta su di lei. Poi quando apro la mano, lei si alza in piedi, e dopo qualche secondo vola via, spesso raggiungendo le sue sorelle (con le quali si sente abbastanza al sicuro) o addirittura volando direttamente nella porta aperta della loro scatola. Si fa accarezzare anche senza tenerla in mano, guardate!

Windows è forse la mia quaglia più aerea, essendo molto leggera (stamattina pesa 150 grammi) e agile in volo. Le quaglie californiane sono di norma uccelli che preferiscono camminare o correre piuttosto che volare, ma Windows fa eccezione. Infatti, se deve andare da una parte all’altra della stanza, nel 99% dei casi preferisce andarci a volo, quando le altre lo fanno solo una volta su tre. Come dicevo prima, Windows è forse la più agile e leggiadra in volo, e quella con il volo più alto (spesso sfiora il soffitto!). E’ inoltre quella con più resistenza delle tre. Ho anche provato a testare la sua agilità e precisione in volo, facendola partire dall’alto del mobile della cucina, ed è atterrata tranquillamente nella porta aperta della loro scatola, dimostrando notevole controllo e precisione.

Ecco il video!

Windows è una quaglia molto tranquilla, e non le piace molto esplorare la casa, tantomeno se da sola. Infine, ad oggi non ha ancora deposto alcun uovo.

Ecco quindi un paio di foto di Windows:

TUTU’ (R.I.P.)

Per quanto riguarda le femmine, vorrei spendere due parole anche sulla povera Tutù, morta improvvisamente il 21 ottobre scorso. Tutù era senza dubbio la meno domestica di tutte le quaglie che ho avuto in casa mia, nonostante fosse nata e cresciuta nello stesso identico ambiente di tutte le altre. Questo suo aspetto non fa altro che rafforzare il tema di questo post, ovvero che ogni quaglia ha la sua personalità unica e le sue inclinazioni. Purtroppo con Tutù ho interagito molto poco, nonostante salisse anche lei sulla mano facilmente, perché non ha mai apprezzato il contatto e la vicinanza con gli esseri umani. Era molto schiva come la sua migliore amica Windows, ed era sempre la quaglia più distante da me in ogni momento. Se cercavo di prenderla a due mani, aveva delle reazioni quasi da quaglia selvatica, e rischiava di farsi male (soprattutto se era nella scatola). A causa di ciò, ho sempre cercato di rispettare la sua natura schiva e paurosa, e non ho mai cercato di forzare l’interazione con lei, perché è una cosa che non ho mai voluto. Per me, o la naturale interazione viene da sè e senza traumi nè forzature, oppure non se ne fa nulla, perché far soffrire un animale per mio tornaconto personale non mi darebbe alcuna soddisfazione (e lo stesso vale per gli esseri umani che frequento). Una cosa molto curiosa, che sembrerebbe indice di selvaticità delle quaglie californiane femmine, è la forma della testa. Infatti Windows e Tutù, le più selvatiche, hanno un’espressione diversa dalle altre femmine nate il 5 maggio 2021 (Zen, Belle e Fedora). Sembra quasi che hanno occhi leggermente più grandi e zigomi meno sporgenti, tratti che gli conferiscono un’espressione più selvatica. Non ho idea se ci sia qualche correlazione genetica tra selvaticità e forma della testa oppure no. Detto ciò, mi spiace comunque un sacco che sia morta così senza alcuna possibilità d’intervento, anche se era la quaglia meno interattiva. Inoltre era la fidanzata di Harem, e lui ci è rimasto molto male, tant’è che subito dopo ha perso quasi tutte le remiganti forse per una specie trauma psicologico.

Ecco una delle poche foto di Tutù, fatta un bel po’ di mesi fa:

HAREM

Harem è l’unico maschio che attualmente vive in casa mia, mentre l’altro (Dorito) vive a casa di una mia amica assieme a Fedora. E meno male che sono nati solo due maschi! Altrimenti adesso sarebbe un bel problema. Infatti i maschi hanno un carattere abbastanza più turbolento e aggressivo delle femmine, e Harem non è certo da meno. Quando un maschio sceglie la sua femmina, tutte le altre quaglie (maschi e femmine) diventano dei nemici da scacciare a tutti i costi. In natura le coppie si appartano lontano dalle altre per poter nidificare, ma in cattività sono costrette a stare nello stesso spazio ristretto, e quindi non sono rare delle zuffe importanti. Un clima di agitazione del genere non va affatto bene, perché le quaglie possono sbattere nella gabbia/scatola e ferirsi anche gravemente. Di conseguenza ho dovuto separare Harem e Tutù dalle altre femmine, che venivano costantemente picchiate da Harem. Non le faceva nemmeno più mangiare o bere! Se non le avessi divise sarebbero morte di fame e sete. Comunque, parliamo ora del carattere di Harem. Harem è un maschio abbastanza tranquillo, e mi ricorda molto Alvin. Rispetto al fratello Dorito, Harem ha un portamento completamente diverso, molto più impettito e fiero. Harem si fida molto di me, e mi sale sulla mano senza problemi, restandoci anche per decine di minuti. Se lo lascio libero, per ora privatamente e senza femmine, non è uno che esplora più di tanto, tenendosi sempre abbastanza vicino al “condominio” (guarda caso dove ci sono le altre femmine. Una cosa che gli piace molto fare è appollaiarsi sulla parte alta dello schienale delle sedie, e stare lì per un po’ e godersi il panorama del suo piccolo regno (!!!), magari mentre si sistema le piume. Le altre femmine, soprattutto Zen e Belle, adorano andare a trovare Quasi dall’altra parte della stanza, ma Harem non si spinge mai fino a lì. Harem solitamente è molto tranquillo, ma ha un difetto: quando si spaventa, reagisce in modo molto più impulsivo delle altre quaglie, e lo spavento gli dura anche più a lungo. Tuttavia, da qualche tempo a questa parte ha iniziato ad agitarsi nella sua casa, correndo a destra e a sinistra come un pazzo come per farmi capire che vuole uscire da lì. Come vi avevo accennato nella sezione dedicata a Tutù, dopo la sua morte Harem ha iniziato a perdere le remiganti in modo molto strano, forse per lo stress da separazione dalla sua compagna. Dopo 3 settimane le penne sono quasi ricresciute del tutto, e ora può iniziare a fare i primi voletti in relativa sicurezza, ma all’inizio ci sono stati un po’ di giorni abbastanza critici in cui era ancora in grado di alzarsi da terra ma era totalmente incapace di virare, frenare e atterrare, e ho avuto molta paura che si facesse molto male. Ora credo che il peggio sia passato, ma dovrà fare un periodo di riabilitazione al volo, dal momento che non ha volato per circa 2 settimane di fila.

Ecco il video dell’allenamento che gli faccio fare:

I suoi voli ad ali integre sono sempre stati comunque molto violenti e brutali, simili a quelli di Zen ma meno controllati. Ora credo abbia anche superato il lutto e sia pronto ad accettare una nuova femmina, ma stavolta preferisco aspettare che le femmine abbiano un’età adeguata alla riproduzione, ovvero almeno 9 mesi (tra circa 2 mesi). Infine, non sono riuscito a pesare Harem (ha troppa paura della bilancia…), ma a sensazione credo abbia un peso simile a quello di Zen, e di sicuro inferiore a quello di Belle.

Ecco qualche foto di Harem:

Ed ecco infine un video di Harem tranquillo sulla mia mano:

Per concludere, visto che mi sono dilungato un po’ troppo, vorrei sottolineare il concetto chiave di questo post, ovvero che anche se molti pensano che gli animali (anche invertebrati) di una stessa specie sembrano tutti uguali e indistinguibili ai loro occhi, in realtà sono tutti assolutamente diversi! Esattamente come succede per noi esseri umani. Se queste persone non riescono a distinguerli è solo e soltanto un limite loro, non necessariamente dovuto a superficialità o ignoranza, ma semplicemente dovuto al fatto che non hanno mai passato del tempo con loro per apprezzare le loro differenze. Esattamente come io non sarei in grado di distinguere le pecore di un gregge, a differenza del pastore. Ma quello che conta davvero è non sottovalutare MAI l’unicità e l’individualità di ogni singolo animale, perché è un errore molto comune che porta inevitabilmente a considerarli esseri inferiori e quindi non meritevoli di una vita degna di un essere umano.

A presto! E grazie della lettura!

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