Con il nome Fratercula si identifica una famiglia di uccelli marini, rappresentata da tre specie, comunemente noti con il nome di “pulcinella” (o “puffin”, in inglese). Le tre specie sono quindi la pulcinella di mare (Fratercula arctica),
la pulcinella dal corno (Fratercula corniculata),
(Con “corno” si intende il ciuffo di piume appuntite sopra gli occhi)
e la pulcinella dai ciuffi (Fratercula cirrhata):
La pulcinella di mare è la più piccola delle tre specie, attestandosi sui 32cm di lunghezza e i 400g di peso. Segue poi la pulcinella dal corno, a 38cm e 600g di peso, e infine la pulcinella dai ciuffi, a 38cm e 800g di peso.
Le pulcinelle sono probabilmente tra gli uccelli marini più iconici, soprattutto per via del loro enorme becco colorato e triangolare, e della loro buffa andatura mentre si muovono a terra. A volte sono estremamente approcciabili, non mostrando alcuna diffidenza verso gli umani. Guardate questo video!
Il nome scientifico Fratercula deriva dal latino “frater”, ovvero “fratello”, con riferimento alla loro natura estremamente gregaria. Inoltre potrebbe anche esserci un riferimento all’usanza religiosa di unire le mani in preghiera. Infatti questi uccelli, dopo essere riemersi in superficie dopo un’immersione, tengono le zampe unite per qualche secondo, come se stessero pregando Fonte. Il vero motivo di questo comportamento rimane ancora poco compreso.
Vediamo quindi la loro classificazione scientifica:
Aves (uccelli) -> Charadriiformes (ordine che comprende molti uccelli marini) -> Alcidae (che comprende tutte le alche) -> Fratercula.
Come tutti gli uccelli della famiglia delle Alcidae, anche le pulcinelle sono uccelli rotondeggianti, con zampe palmate, ali corte ma potenti, e dotate di incredibili abilità acquatiche. Le pulcinelle infatti sono uccelli che cacciano in immersione, potendo trattenere il respiro fino a un minuto, e scendere a decine di metri di profondità. Ma, a differenza di molti altri uccelli acquatici, loro usano le ali, invece delle zampe, come unico mezzo di locomozione subacquea, mentre le zampe fungono solo da timone. In pratica è come se volassero sott’acqua! Però usano le zampe per nuotare a pelo d’acqua, come fanno ad esempio le anatre.
In questo video YouTube si vede benissimo il loro volo subacqueo:
Il loro percorso evolutivo li ha portati a sacrificare il volo in favore del nuoto con le ali, non quanto i pinguini (che hanno perso completamente la capacità di volare), ma abbastanza da rendere il loro volo non molto semplice. Le loro ali sono molto corte, e più simili a delle pinne che a delle ali, e il carico alare (il rapporto tra peso corporeo e superficie alare) è molto alto. Questo rende i decolli e gli atterraggi molto impegnativi, soprattutto in totale assenza di vento. Per decollare solitamente si lanciano dalle scogliere su cui nidificano, mentre dall’acqua è necessaria una lunga rincorsa, con ali che sbattono all’impazzata (fino a 400 volte al minuto!).
Ecco una pulcinella dai ciuffi che decolla dall’acqua (slow motion):
Una volta in volo però sono molto veloci e diretti, dei piccoli proiettili, potendo volare a 80km/h senza grossi problemi. L’agilità in volo è però estremamente ridotta. L’atterraggio è piuttosto impegnativo, e talvolta arrivano a terra o in acqua troppo veloci ribaltandosi più volte. Tuttavia sono meno “imbranate” delle loro cugine urie.
Ecco una pulcinella di mare (Fratercula arctica) in volo:
Ed ecco una pulcinella dai ciuffi (Fratercula cirrhata) in volo:
Ed ecco infine una pulcinella dal corno (Fratercula corniculata), sempre in volo, probabilmente in fase di atterraggio:
Tutte le pulcinelle sono uccelli pelagici, ovvero che passano gran parte della loro vita in mare aperto (giorno e notte, H24), eccetto ovviamente il periodo riproduttivo. Nidificano su alte scogliere a picco sull’oceano in enormi e chiassose colonie, che possono contare milioni di individui.
Le pulcinelle sono uccelli che si accoppiano per tutta la vita con lo stesso partner, e che sono molto fedeli anche al luogo di nidificazione, riutilizzando lo stesso nido ogni anno. Depongono un solo uovo in un nido alla fine di un profondo tunnel nella roccia oppure nella terra (che scavano loro stessi con il becco), e i genitori si prendono entrambi cura del pulcino. Tra l’altro, i due sessi sono indistinguibili, non manifestando alcun dimorfismo sessuale.
Ecco una pulcinella di mare che fa capolino dal suo tunnel:
E una pulcinella dal corno con il suo uovo:
Ecco invece un pulcino di pulcinella di mare, estratto temporaneamente dal nido per poterlo pesare e inanellare:
I pulcini vengono nutriti principalmente con pesci interi, gli stessi di cui si nutrono gli adulti. Una caratteristica peculiare delle pulcinelle è il modo in cui trasportano i pesci al nido. Infatti, a differenza di molti altri uccelli che li immagazzinano nel gozzo, le pulcinelle li tengono tutti trasversali nel becco. In questo modo:
Questo è possibile perché il loro becco può serrarsi con angoli molto liberi, non avendo il punto di rotazione fisso alla base come molti altri uccelli, e possono catturare un pesce anche se già ne hanno altri nel becco, senza che questi ultimi gli cadano.
Il pulcino, una volta cresciutello, si lancia dalla scogliera in mare, al richiamo dei genitori, e lo fanno ben prima di saper volare. A volte purtroppo finiscono sugli scogli, ma spesso si salvano perché sono belli grassottelli e l’impatto è piuttosto attutito. Le giovani pulcinelle stanno con i genitori in mare aperto per qualche mese, e si riproducono dopo i 3 anni di età. I giovani hanno un aspetto molto meno appariscente degli adulti, e il becco molto meno sviluppato in altezza:

I loro richiami non sono molto gradevoli, essendo dei grugniti/muggiti/lamenti simili a delle strane risate. Ecco il richiamo della pulcinella di mare:
Una cosa che molti non sanno a proposito delle pulcinelle è che l’aspetto tipico del loro becco è tale soltanto nel periodo riproduttivo. Al di fuori di questo periodo infatti perdono il rivestimento esterno del becco, che risulta quindi più piccolo e dai colori molto meno accesi. Ecco l’aspetto di una pulcinella dal corno nella stagione riproduttiva…
…e fuori dalla stagione riproduttiva:

La differenza è notevole! E anche il piumaggio diventa meno appariscente.
Altra cosa peculiare delle pulcinelle (ma non sono gli unici uccelli a farlo) è che nel periodo della muta perdono tutte le remiganti in un colpo solo, e quindi perdono la capacità di volare per quasi due mesi, il tempo che impiegano le penne delle ali a ricrescere completamente. Anche le abilità di nuoto subacqueo ne risentono, ma in misura minore (altrimenti non potrebbero cibarsi e sarebbero già estinti!).
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, la pulcinella di mare vive nell’oceano Atlantico settentrionale (spingendosi fino al mare di Bering e al Mediterraneo) e relative coste, mentre le altre due specie vivono entrambe nel Pacifico settentrionale e relative coste.
Ecco la distribuzione geografica della pulcinella di mare:
Ecco quella della pulcinella dal corno:
E infine quella della pulcinella dai ciuffi:
Tradizionalmente, tutte e tre le specie vengono localmente cacciate per la carne, le piume e le uova, e questo è, assieme al mutamento climatico, la principale causa del declino delle pulcinelle specialmente della Fratercula arctica. Questo uccello viene infatti cacciato ancora oggi, in nome della tradizione, e nel nord Europa non è raro vedere cose del genere:

Le isole Faroe tra l’altro sono uno dei luoghi ad alto grado d’istruzione più crudeli e irrispettosi della fauna locale al mondo, basti pensare alla tradizionale annuale mattanza dei cetacei, a cui partecipano anche i bambini (esatto, ammazzano i cetacei a colpi di macete incitati dagli adulti…).
VERGOGNOSO, INCIVILE, DA ARRESTO: SONO SOLO EUFEMISMI.
In questi paesi purtroppo le pulcinelle non sono (ancora) uccelli protetti, e vengono ancora cacciati e serviti normalmente nei ristoranti come prelibatezza locale.
Per favore, se andrete in vacanza o per lavoro in questi paesi, vi esorto a NON ordinare pietanze a base di carne di pulcinella, per non incentivare ulteriormente queste tradizioni anacronistiche e irrispettose della natura.
Perché siamo tutti sulla stessa barca (pianeta Terra) e il patrimonio naturale è un bene DI TUTTI.
In nome della tradizione sono state fatte e si fanno tutt’ora azioni terribili contro il mondo naturale (vogliamo parlare della medicina “tradizionale”??), e se vogliamo un futuro su questo magnifico pianeta dovremo necessariamente abbandonare tutte queste tradizioni distruttive. E se necessario addirittura costringere le minoranze e le comunità indipendenti come le Faroe a farlo, che gli piaccia o meno.
Se non lo faremo, la pulcinella di mare e molti altri uccelli si estingueranno in pochi decenni, e l’umanità sarà riuscita ancora una volta a disintegrare un altro tassello dell’incredibile biodiversità che l’evoluzione ci ha donato (ma non è di nostra proprietà!!!).
Se volete un esempio molto convincente di crudeltà umana nel Nord Atlantico, guardate questo video, che parla della tristissima storia dell’alca impenne, parente della pulcinella di mare dichiarato estinto nel 1852:
Ma vorrei concludere in modo un po’ meno drammatico, e quindi vi propongo qualche video molto interessante.
Quello che segue è un mini documentario della BBC sulle pulcinelle e sulla loro contagiosa simpatia! Il narratore è ovviamente il mitico David Attenborough:
E in questo video si vede una pulcinella “domestica”, salvata da morte certa, e che ormai vive in casa con la sua padrona islandese:
E infine una compilation di video sulle pulcinelle, alla fine del quale non potrete che adorare questi buffissimi uccelli!
A presto! E grazie della lettura!