Scopriamo il genere Mergus

Al genere Mergus appartengono quattro specie di uccelli acquatici, chiamati comunemente “smerghi”: lo smergo minore (Mergus serrator), lo smergo maggiore (Mergus merganser), lo smergo cinese (Mergus squamatus), e lo smergo brasiliano (Mergus octosetaceus). Le ultime due specie sono in declino, specialmente lo smergo brasiliano che, con meno di 250 uccelli ancora in vita, è una delle specie aviane più prossime all’estinzione. E le cause sono le solite: inquinamento dei fiumi e distruzione dell’habitat (deforestazione) per far spazio all’agricoltura e agli allevamenti. Ringraziamo il governo brasiliano. Inoltre, altre due specie si sono estinte in tempi piuttosto recenti, una attorno al 1500, e una agli inizi del ‘900. La prima era endemica delle isole Chatham, la seconda della Nuova Zelanda.

Nota: esiste una quinta anatra ancora in vita nota come smergo, ovvero lo smergo dal ciuffo, ma non appartiene al genere Mergus, bensì al genere Lophodytes.

Prima di proseguire, vediamo la classificazione tassonomica di questo genere:

Aves -> Anseriformes -> Anatidae -> Anatinae -> Mergus

Gli smerghi, nonostante il loro insolito becco lungo, stretto, e seghettato, sono a tutti gli effetti delle anatre tuffatrici, ovvero che si immergono in profondità nuotando con le zampe palmate, per catturare insetti, molluschi, anfibi, crostacei, ma soprattutto pesci, che riescono a trattenere con facilità proprio grazie al loro becco seghettato e uncinato, molto diverso da quello piatto e largo tipico della stragrande maggioranza delle altre anatre. Non a caso, in inglese il nome tradizionale degli smerghi è “sawbill”, ovvero “becco a sega”.

Il becco estremamente seghettato di uno smergo Fonte

Le dimensioni delle quattro specie non sono molto distanti da quelle di un comune germano reale, attestandosi tra i 50 e i 70 cm di lunghezza e i 70-95 cm di apertura alare, con un peso tra gli 800 grammi e i 2 kg. Tuttavia, rispetto al germano, gli smerghi appaiono più longilinei e affusolati. Il dimorfismo è evidente soltanto per tre specie su quattro, e specialmente durante il periodo riproduttivo, con i maschi (adulti) molto più appariscenti delle femmine. Nello smergo brasiliano i sessi sono invece quasi identici, nonostante la femmina sia leggermente più piccola del maschio. Nonostante tutti gli smerghi siano tecnicamente delle anatre marine, in realtà soltanto lo smergo minore e lo smergo maggiore vengono comunemente osservati in acque salate, mentre le altre due specie prediligono fiumi e laghi (acqua dolce).

Vediamo ora come si presentano questi uccelli.

Smergo minore (Mergus serrator)

Maschio Fonte
Femmina (o maschio immaturo) Fonte

Smergo maggiore (Mergus merganser)

Maschio Fonte
Femmina Fonte

Smergo cinese (Mergus squamatus)

Maschio Fonte
Femmina Fonte

Smergo brasiliano (Mergus octosetaceus)

Due esemplari, forse maschio e femmina Fonte

Come tutte le anatre, e a differenza di svassi e strolaghe, anche gli smerghi hanno zampe robuste, e sulla terraferma non hanno grossi problemi. Possono inoltre correre sull’acqua a grandissima velocità, come si vede in questo video:

Inoltre anche gli smerghi entrano in piumaggio eclissato dopo il periodo riproduttivo, periodo in cui i maschi diventano molto poco vistosi come le femmine, e in cui entrambi i sessi diventano inabili al volo per circa un mese a causa della muta concomitante di tutte le penne delle ali.

Questi uccelli depongono 6-17 uova biancastre in un nido sul terreno vicino all’acqua, come per lo smergo minore, oppure, come nel caso delle altre tre specie, in una cavità di un vecchio tronco d’albero. Come tutte le anatre, anche i pulcini di smergo nascono già ben sviluppati, e possono lasciare il nido a poche ore dalla schiusa per seguire la madre (il maschio se ne va all’inizio della cova). Dopo la schiusa la madre vola a terra e chiama i pulcini, che si buttano nel vuoto senza pensarci due volte, come ben si vede in questo video:

I pulcini seguono la madre in acqua immediatamente, e spesso la usano anche come “barca” per riposarsi!

Una femmina di smergo maggiore con i suoi pulcini Fonte
Un pulcino di smergo maggiore Fonte

I giovani smerghi cominciano a volare a circa due mesi di vita, e si riproducono a partire dai due anni.

A proposito di volo, gli smerghi sono, come molte anatre, degli ottimi volatori su lunghe distanze ma abbastanza impacciati per i brevi voli, avendo un carico alare elevato. In particolare, lo smergo minore è una delle anatre più veloci al mondo (in volo), potendo superare i 130 km/h. Tuttavia, a causa dell’elevato carico alare, gli smerghi per decollare dall’acqua spesso hanno bisogno di una certa rincorsa.

Un maschio di smergo minore in volo Fonte
Una coppia di smerghi maggiori in volo Fonte

Gli smerghi, escluso quello brasiliano (estremamente stanziale), sono migratori parziali, ovvero che migrano soltanto dalle zone più settentrionali del loro habitat, mentre sono stanziali nelle zone più meridionali. A proposito di distribuzione geografica, lo smergo minore e il maggiore hanno areali estremamente vasti, avendo colonizzato gran parte dell’emisfero boreale, mentre le altre due specie hanno una distribuzione molto più ridotta, e questa è una delle principali cause del loro inesorabile declino. Ma, siccome nidificano nei tronchi degli alberi, un modo per aiutarli è quello di costruirgli delle casette di legno sospese in cui possano nidificare, come quella qui sotto:

Curiosità: il richiamo riproduttivo dello smergo maggiore è molto particolare, assomigliando molto al gracidio di una rana, come potete apprezzare da questo breve video:

Quello dello smergo brasiliano assomiglia invece all’abbaiare di un chihuahua! (ultimo video sotto)

Per concludere, vi lascio con qualche bel video di smerghi che nuotano e volano nel loro habitat:

Smergo maggiore
Smergo minore
Smergo cinese
Smergo cinese (notare il richiamo simile all’abbaiare di un chihuahua!)

A presto e grazie della lettura!

Fonte 1 Fonte 2 Fonte 3 Fonte 4 Fonte 5

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