Ciao a tutti! Se mi seguite da un po’ avrete ormai capito che A) io sono abbastanza ossessionato dal volo aviano, e B) che non tutti gli uccelli volano allo stesso modo. Ogni uccello e ogni famiglia di uccelli ha un proprio modo di volare, che si è evoluto assieme ad ogni specie, influenzato ovviamente dal contesto evolutivo. Nel post il volo degli uccelli avevo parlato in modo approfondito delle diverse tipologie di ala e di come queste, assieme al carico alare, influenzano il modo di volare delle specie o famiglie di uccelli. Chiaramente, non tutti gli uccelli sono in grado di sfruttare l’aria come mezzo in cui muoversi ugualmente bene (senza considerare ovviamente quelli che non volano affatto!). Ad esempio, alcuni uccelli sono degli assoluti maestri del volo che passano in aria gran parte della loro vita, basti pensare a rondini, rondoni, balestrucci, sterne, ecc. Altri uccelli invece volano solo raramente, ma quando decidono di farlo dimostrano delle inaspettate capacità aeree, come ad esempio le pernici delle nevi, le galline faraone, il gallo selvatico, la quaglia euroasiatica, oppure i colini della California e di Gambel. Ma esistono alcune famiglie di uccelli che nel volo sono molto scarse, con debole muscolatura alare, manovrabilità quasi nulla, e/o scarsissima resistenza alla fatica.
Dopo un po’ di ricerche sono arrivato alla conclusione che i peggiori volatori del regno aviano appartengono a due famiglie: i tinami (47 specie) e i ralli (152 specie).
Ecco un tinamo gigante (Tinamus major):
Ed ecco una folaga (Fulica atra), un tipico rappresentante della famiglia dei ralli:
Entrambe le famiglie raggruppano specie che presentano scarse abilità nel volo, ma in modi molto diversi. Per capirlo meglio, vediamo le due famiglie nel dettaglio.
I RALLI (Rallidae, famiglia dell’ordine dei Gruiformi)
I ralli sono uccelli tozzi e con zampe piuttosto tozze e sproporzionate rispetto al resto del corpo. Il becco è molto caratteristico, e si protende verso la fronte formando uno scudo corneo. Alcune specie sono acquatiche, come la folaga e la gallinella d’acqua (entrambe comuni anche in Italia), altre vivono invece in zone più aride e lontane dall’acqua. Come si vede dalla foto della folaga, le zampe delle specie acquatiche non sono palmate, ma hanno dei lobi larghi e piatti che funzionano ugualmente bene per muoversi in sull’acqua. Le dimensioni variano tra i 12 e i 63 cm, e il peso tra i 20 grammi e i 3 kg. Sono uccelli a distribuzione cosmopolita, avendo colonizzato tutti i continenti eccetto l’Antartide, e soprattutto, hanno colonizzato una miriade di piccole e remote isole oceaniche, dove molti di loro hanno sviluppato atterismo insulare (hanno perso la capacità di volare).
I ralli, quelli in grado di volare, hanno ali corte e piuttosto arrotondate (ma non con significativi slot tra le remiganti come succede ad esempio nei galliformi), e un carico alare piuttosto elevato. Per prendere il volo devono sbattere le ali con grande frequenza e prendere una lunga rincorsa, specialmente se partono da uno specchio d’acqua, come si vede in questo video:
Ecco una folaga in volo:
Molti ralli sono uccelli migratori che possono volare per lunghe distanze, e fino a qui potrebbero anche sembrare dei discreti volatori. Tuttavia, il loro volo è molto debole, dal momento che la muscolatura alare è piuttosto sottodimensionata, rappresentando soltanto il 12-17% del loro peso corporeo (in altre famiglie di uccelli si arriva anche al 40%!). Proprio questa loro incertezza nel volo li rende molto sensibili alle condizioni meteorologiche, e spesso, in caso di venti sfavorevoli, i ralli perdono la rotta e finiscono per atterrare in qualche posto sperduto non pianificato. Paradossalmente, proprio questa loro caratteristica li ha portati a colonizzare quasi tutte le terre emerse, anche isole minuscole e sperdute nel bel mezzo degli oceani. I rallidi “precipitati” su queste isole sperdute negli ultimi milioni o centinaia di migliaia di anni si sono insediati e hanno perso la capacità di volare (atterismo insulare). Infatti, nei rallidi l’atterismo insorge molto rapidamente (ne parlo anche in questo post), più che in qualunque altra famiglia di uccelli, anche a causa della loro già ridotta massa muscolare, cosa che li rende particolarmente propensi a colonizzare piccole isole con poche risorse a disposizione (più un muscolo è grande e più energia richiede). Ad oggi, ben 19 specie di rallidi su 152 sono ormai totalmente attere proprio a causa di questo meccanismo. Fonte
Per approfondire l’atterismo, andate qui.
Passiamo ora all’altra famiglia di scarsi volatori: I TINAMIFORMI.
I tinami sono uccelli che vivono esclusivamente in Centro e Sud America. Sono uccelli tozzi e dotati di una testa piuttosto piccola e di un collo piuttosto lungo, mentre le zampe sono molto robuste, come in tutti gli uccelli terricoli. Hanno solitamente un piumaggio criptico, e sono uccelli molto schivi, più facili da sentire che da vedere. La stazza varia tra i 14,5 cm e 43 grammi del tinamo nano, ai 49 cm e 2 kg del tinamo grigio. In proporzione, i tinami hanno il cuore e i polmoni più piccoli di tutto il regno aviano, rappresentando assieme solamente l’1,6-3,1% del peso corporeo (per confronto, in una gallina domestica valgono il 12%!), e questo la dice lunga sulle loro performance aeree (scarse), visto che il volo richiede un’eccezionale capacità polmonare e un cuore potente per trasportare il sangue ossigenato alla muscolatura alare (in primis). Nonostante cuore e polmoni minuscoli, i tinami a differenza dei rallidi hanno comunque una buona muscolatura (ma anaerobica), che rappresenta il 29-40% del loro peso corporeo complessivo.
Le ali dei tinami sono però corte, arrotondate, e con slot tra le remiganti primarie, similmente a quelle dei galliformi, e quindi adatte solo a voli molto brevi (i tinami sono tutti non migratori). Ecco un tinamo in atterraggio:
Ma non è tutto. I tinami, tra tutti gli uccelli volatori, sono in assoluto quelli che volano meno frequentemente, tanto che sul tubo non ho trovato alcun video di tinami in volo! Inoltre, e qui viene il “bello”, vivono in zone con fitta vegetazione tropicale, e quando decollano in extremis (ad esempio per fuggire a un predatore) spesso si suicidano letteralmente schiantandosi contro i rami e i tronchi degli alberi, dal momento che in volo hanno una manovrabilità quasi nulla. Fonte
Poveracci… non li invidio per niente! È l’equivalente di guidare una Lamborghini che monta le ruote di una bicicletta e in cui per sterzare non c’è un volante ma solo il piantone dello sterzo.
In confronto, il gallo bankiva selvatico (Gallus gallus) è invece un volatore molto ma molto più abile, e lo sono perfino molte razze nane di gallo domestico.
Bene, per oggi è tutto.
A presto e grazie della lettura!
P.S.: avete fatto un giro sul mio nuovo blog multidisciplinare https://martinanswers.wordpress.com?? 😉