Il massacro senza senso dell’allevamento Fenati

Ciao a tutti, ieri è successa una cosa terribile, insensata, ingiustificabile, perfino fuorilegge. Una cosa di una brutalità vergognosa, che era possibile evitare, almeno per ulteriori verifiche sanitarie. Il 29 marzo scorso un avicolo dell’allevamento Fenati di Lavezzola (RA) sottoposto ad un test di controllo standard prima di una mostra avicola è stato trovato positivo agli anticorpi di un ceppo di influenza aviaria altamente contagioso. E notate bene: positivo AGLI ANTICORPI, NON AL VIRUS. Tempo zero, l’ASL locale ha ordinato l’abbattimento immediato di tutti gli avicoli ornamentali dell’allevamento. Un allevamento frutto di tre generazioni di passione e amore per gli uccelli, e di tanti sacrifici. Nonostante per piccoli allevamenti la legge preveda, prima dell’abbattimento, ulteriori controlli sanitari, ai Fenati e ai loro splendidi animali non è stata concessa alcuna verifica ulteriore. Per un caso di positività AGLI ANTICORPI!!!! Vuol dire che l’animale È GIÀ GUARITO, magari mesi o anni prima. Ieri mattina è arrivato l’esercito dell’ASL locale (affiancato da carabinieri, polizia e pure la Digos) armato di cassonetti vuoti e bombole di anidride carbonica e hanno iniziato ad ammazzare tutti gli avicoli per soffocamento col gas, gabbia dopo gabbia, davanti agli inermi proprietari, ovviamente in lacrime. Hanno sterminato centinaia di volatili splendidi, rari, e molto probabilmente TUTTI PERFETTAMENTE SANI. Qui siamo ai livelli del genocidio degli ebrei ad opera dei nazisti.

L’esercito…

Ora, in questo momento ho talmente tanto odio in corpo che se andassi avanti rischierei di dire cose di cui poi mi pentirei (forse…). Quindi preferisco copiare e incollare l’articolo di Corriere Romagna di stamattina:

“Aiutateci ad impedire questo sterminio”: è l’appello con cui fin da ieri mattina Paolo Fenati, titolare dell’omonimo allevamento di animali situato a Lavezzola, nel comune di Conselice, ha cercato di scongiurare la soppressione di centinaia dei suoi volatili, tra i quali molti esemplari rari. Una soluzione drastica quanto necessaria, almeno secondo i protocolli comunitari previsti in caso di positività al virus H5N1, conosciuto come influenza aviaria. Una misura che al titolare è stata comunicata sabato scorso dopo che i test di qualche giorno prima avevano confermato l’infezione ad alta patogenicità.

“Abbiamo fatto campionare alcune anatre martedì scorso – racconta l’allevatore – perché dovevamo partecipare alla fiera di Bastia Umbra, la più importante dell’anno. Una è risultata positiva. Erano collocate in una recinzione al di fuori dei nostri cancelli dove c’erano tutti gli altri animali, asintomatici, e quindi non posso tollerare che venissero uccisi. Ho chiesto solo che si testassero anche gli altri prima di eliminarli in quel modo ma è stato tutto inutile”.

Ieri mattina i tecnici e i veterinari dell’Asl si sono presentati all’allevamento di Lavezzola per iniziare la soppressione dei volatili, operazioni poi concluse nel tardo pomeriggio.

A solidarizzare con Paolo, la moglie Paola e la figlia Gaia, sono intervenuti alcuni amici e amanti degli animali. Una cinquantina di persone che hanno cercato in tutti i modi di rimandare l’uccisione dei volatili. C’è stato anche qualche attimo di tensione, però senza nessun eccesso, e sono dovute intervenire le forze dell’ordine. La discussione tra contestatori e gli addetti dell’Asl è proseguita parecchio, a tal punto che la moglie di Fenati ha accusato un lieve malore accasciandosi a terra, ma senza necessitare dell’intervento di un’ambulanza.

Paolo e la figlia si sono abbracciati sorreggendosi a vicenda, mentre la nonna guardava incredula i pennuti radunati nelle gabbie. Anni di duro lavoro in fumo, proprio come sono finite le carcasse degli animali dopo essere stati asfissiati: circa trecento polli di razze pregiate, duecento piccioni, tra cui quelli texani, le pavoncelle, e altrettante tra anatre ornamentali e oche. Nel conteggio finale bisogna poi aggiungere anche una ventina di pavoni.

I volatili appena ammazzati, ammassati in una stanza Fonte

Non tutti i volatili hanno però ricevuto lo stesso trattamento. Un centinaio di questi – tra cui struzzi, gru, cicogne e fenicotteri pregiati oltre ai magnifici pappagalli Ara ararauna – l’hanno scampata e per loro è previsto solamente un periodo di quarantena durante il quale dovranno essere sottoposti a test specifici per scongiurare l’infezione. Molti di questi uccelli infatti sono protetti dal Cites, una convenzione internazionale per la tutela delle specie in via d’estinzione.

“Sono veramente distrutto – commenta a fine giornata Paolo Fenati – e speravo di non dover assistere a questa macabra soluzione. Oltre al dolore per i miei animali, ai quali tutti erano affezionati, c’è un danno economico incalcolabile al quale dovremo far fronte”.

Fine copia-incolla.

Per ora non voglio commentare perché, come ho già detto prima, direi cose “che voi umani non potreste nemmeno immaginare”. Ora la mia misantropia è ai massimi storici.

Vi lascio con qualche foto dei bellissimi uccelli SANI che sono stati brutalmente ammazzati meno di 24 ore fa.

Pavone indiano: ammazzato
Cigni, oche e anatre: ammazzati
Oche e anatre: ammazzate
Fagiano di lady Amherst: ammazzato
Anatra mandarina: ammazzata

E questi sono solo alcune delle decine e decine di specie e razze stupende che sono state sterminate da un sistema fallace, incapace di gestire e valutare correttamente un POTENZIALE rischio sanitario.

Quindi, un sentito e caloroso GRAZIE al medico competente e a tutti coloro che hanno fatto partire un tale scempio probabilmente ingiustificato, senza possibilità di ulteriori verifiche che avrebbero potuto salvare centinaia di animali, ed evitare il possibile fallimento di una piccola azienda famigliare come quella dei Fenati, che hanno amato e accudito migliaia di uccelli per decenni.

SIETE SOLO DEI CRIMINALI, E MI FATE VERGOGNARE DI ESSERE UMANO.

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