Le mie quaglie sono finalmente adulte!

Ciao a tutti! Eccoci con un nuovo post di aggiornamento sulle mie quaglie californiane nate il 5 maggio 2021. Il 5 marzo 2022 hanno compiuto 10 mesi, e finalmente possono essere considerate adulte a tutti gli effetti, nonostante alcune di loro abbiano iniziato a deporre uova molto prima, a partire da circa 5 mesi d’età (Tutù, R.I.P.). In effetti, se in natura il sopraggiungere della stagione fredda probabilmente mette in stand-by il loro sviluppo sessuale, in cattività questo non succede a causa di temperatura e illuminazione sempre costanti, e quindi potrebbe essere che maturino molto prima dei 10 mesi. Tuttavia in letteratura non ho ancora trovato informazioni a riguardo.

Detto questo, ormai ho stabilito una routine giornaliera che possa permettermi di gestire tutta la mia vita discretamente, e oggi vorrei raccontarvi principalmente di questo. Ma prima è necessario fare una premessa: la notevole differenza tra “impegno minimo necessario” e “impegno che io voglio metterci”. Infatti, di base, degli uccelli come le mie quaglie non richiederebbero chissà quale impegno, basta che abbiano cibo e acqua pulita e loro sono a posto. Totale: 10 minuti di lavoro al giorno. Ma ovviamente per me l’impegno minimo è assolutamente inaccettabile, perché io non voglio semplicemente degli uccelli in gabbia, io voglio dei veri uccelli domestici e soprattutto felici (per quanto possibile). Nonostante non siano animali con grandi pretese intellettuali (al contrario di pappagalli e corvidi), io cerco sempre di fare in modo che si svaghino un po’, e questo significa almeno 5 cose:

1) bagno nella sabbia almeno una volta al giorno: la loro attività preferita in assoluto, si vede proprio che si divertono! Per loro è l’equivalente delle nostre spa. L’ideale sarebbe il terriccio, ma purtroppo ne sono terrorizzate, perché per paura dei patogeni (batteri, muffe, ecc) non ho voluto rischiare di metterle nella terra fin da pulcini. Mea culpa.

Zen, Windows e Belle mentre si rotolano nella sabbia

Ecco il corrispondente time-lapse!

2) La possibilità di prendere “il sole”: anche se si tratta di una lampada solare come le mie. Adorano sdraiarsi sotto la luce calda, si vede proprio! E poi gli UV gli fanno molto bene, per la produzione della vitamina D, importantissima tanto per noi quanto per loro.

Harem che si rilassa sotto la lampada solare
Zen e Belle insieme sotto la lampada solare (rarissimo!)

3) La possibilità di girare libere per casa: si divertono molto a curiosare e beccare in giro, e appena le libero iniziano subito a correre e sbattere le ali felicissime. Gli piace molto uscire dalla scatola, e spesso se mi avvicino vengono tutte lì davanti alla porta come per dire: “A quando il prossimo giretto??”. Come in questa foto:

Zen impaziente di uscire a giocare

4) La possibilità di volare e sgranchirsi le ali: altra cosa per loro molto importante, nonostante a volte capitino incidenti. Io sono assolutamente contrario al taglio delle remiganti (se non in casi eccezionali come Quasi, ipovedente). Gli uccelli volanti per natura DEVONO poter volare per essere davvero felici! La possibilità di volare gli da sicurezza perché in questo modo sono loro a scegliere se volare o no in caso di necessità/pericolo, e non noi umani a scegliere forzatamente per loro.

Harem in volo

Ecco l’ultimo video di Harem che mi vola in testa, con anche lo slow motion:

Quasi purtroppo è ipovedente, e devo tagliarle le remiganti ogni volta che ricrescono, altrimenti morirebbe male! Ecco il video in cui taglio le penne alla povera Quasi:

5) Qualche sfiziosità golosa ogni tanto: oltre alla normale miscela di semi, fatta da me manualmente (1/3 spezzato misto per polli, 1/3 mangime super proteico per selvaggina, 1/3 miglio biologico decorticato) gli do anche una fetta di mela biologica ogni 3 giorni, e poi anche rucola e spinaci freschi quando disponibili. Ovviamente queste cose fresche le adorano, dal momento che in natura una buona parte della loro dieta è costituita proprio da germogli e piccoli fiori.

Harem che mangia la mela
Harem che mangia la rucola

Oltre a questi 5 punti fondamentali della serie “come far felice una quaglia californiana” ci sono altri fattori importanti che contribuiscono ad una convivenza serena con loro, come ad esempio:

6) la pulizia della loro casa. Infatti, una pulizia frequente della loro cacca annulla praticamente qualunque cattivo odore, dal momento che gli uccelli di per sé sono assolutamente inodori (anche se molti non riescono a crederci). Ogni giorno io dedico circa mezz’ora alla pulizia quotidiana delle loro scatole, e sistemo il pellet di carta che uso come fondo togliendo cacca e piume. Queste ultime sono da togliere perché a differenza del pellet di carta sono fatte di cheratina, un materiale fibroso che se si attacca alle zampe insieme alla cacca può anche causare la perdita delle dita. E poi perché se loro pestano la cacca e poi le faccio uscire mi sporcano tutto il pavimento, cosa non bellissima, soprattutto con un bambino di un anno che sgambetta per casa. Inoltre la pulizia quotidiana mi permette di allungare la vita al pellet, in modo da poterlo sostituire ogni due settimane invece che ogni 3 giorni (è piuttosto caro…). Ogni due settimane faccio quindi una pulizia più profonda, sostituendo il pellet, aspirando tutta la polvere accumulata (molta) e lavando e disinfettando tutti gli accessori mobili. La scatola la passo poi con una spugna umida. La frequenza delle pulizie profonde dipende ovviamente dal numero di quaglie per metro quadrato. Quella delle tre femmine la pulisco ogni due settimane, quella del maschio ogni sei.

Gli uccelli non sono animali sporchi, semplicemente la loro natura non prevede una casa fissa da tenere pulita! Il nido non è infatti la loro casa, ma solo il luogo dove covare le uova e svezzare la prole. Ma tutti i galliformi nascono precoci, e quindi i genitori non devono nemmeno preoccuparsi della cacca dei piccoli come fanno invece molte altre specie. Gli uccelli DIVENTANO sporchi in cattività se tenuti in gabbie troppo piccole o se non vengono pulite con costanza.

Ma gli uccelli sono animali senza dubbio casinisti, che non si fanno problemi a buttare tutti i semi in giro per poter cercare il loro seme preferito sepolto sotto tutti gli altri…

Belle, la più casinista delle tre

E gli uccelli fanno tantissima cacca, UN SACCO! Quando le libero devo controllarle costantemente e pulire IMMEDIATAMENTE dove sporcano con carta igienica e alcol, in modo da evitare di pestarla sia noi che loro.

7) Un ciclo sonno-veglia regolare con simulazione alba e tramonto. Come vi ho già raccontato varie volte, se io spegnessi di colpo la luce le mie quaglie impazzirebbero e si farebbero male, perché anche loro hanno una sorta di “scaletta” prima di dormire, per andare sul posatoio alto nel posto che ritengono più opportuno. Al buio non vedono praticamente nulla, ma cercherebbero comunque di raggiungere il posatoio saltando alla cieca, con pericolose conseguenze. Quindi una simulazione artificiale di tramonto e alba, usando luci programmabili e prese intelligenti, è la soluzione migliore per evitargli possibili traumi.

Ma vediamo quindi la mia attuale routine giornaliera, da quando mi sveglio a quando vado a dormire, e dal lunedì al venerdì.

Ore 5:00: suona la sveglia. 364 giorni all’anno. È escluso il primo gennaio, quando mi concedo di dormire fino alle 7:00.

Ore 5:10: sono in sala. La prima cosa che faccio dopo essermi vestito è pulire la montagna di cacca che hanno fatto le tre femmine durante la notte prima che inizino a muoversi troppo. Se cominciano a pestarla è finita!

Ore 5:15: vado in bagno a sciacquarmi la faccia ed espletare le normali funzioni fisiologiche mattutine.

Ore 5:20: preparo la colazione per mia moglie e mio figlio.

Ore 5:25: accendo le ultime luci manualmente e pulisco la cacca di Quasi e Harem.

Ore 5:30: colazione al volo (spremuta d’arancia in bottiglia, non ho tempo per mangiare altro).

Ore 5:35: libero le tre femmine (Zen, Belle e Windows) e le curo per pulire subito dove sporcano. Intanto accendo la loro lampada solare e anche quella di Quasi, togliendo quindi il suo coperchio, e stando attento che le altre femmine non ci si fiondino dentro facendola arrabbiare.

Ore 5:50: accendo al minimo le luci della cameretta di Leo, per svegliarlo. Intanto faccio rientrare le femmine, rimetto il coperchio a Quasi e libero Harem. Se lasciassi aperta Quasi, Harem salterebbe dentro e comincerebbe a picchiarla brutalmente.

Ore 6:00: vado a svegliare/recuperare Leo e gli faccio fare colazione, nel frattempo si sveglia anche mia moglie e fa colazione.

Ore 6:15: cambio l’acqua ad Harem e Quasi (che non hanno il dispenser come le tre femmine), con l’aggiunta delle necessarie vitamine. Poi rimetto Harem a casa sua. Nel frattempo rabbocco di mangime secco se necessario ed eventualmente gli do anche la mela o l’insalata. Nel frattempo mia moglie gioca un po’ con Leo e lo veste per andare dai nonni.

Ore 6:30: metto Quasi vicino alle altre quaglie così si sente meno sola, e poi esco di casa con Leo, per lasciarlo dai nonni mentre vado al lavoro.

(Salto veloce fino al mio ritorno dal lavoro)

Ore 17:30: arrivo a casa dal lavoro, saluto moglie e figlio e mi metto a pulire la cacca delle quaglie accumulata in 11 ore di mia assenza. Mentre pulisco la scatola delle tre femmine loro si divertono nella scatola della sabbia (con la rete sopra). Intanto libero Harem e pulisco anche la sua scatola.

Ore 18:00: finisco di pulire le prime due scatole (acqua e cibo compresi), e faccio rientrare le tre femmine che sono state nella loro spa sabbiosa per mezz’ora. Ora è il turno di Harem. Quando Harem è nella sabbia, inizio a pulire anche la scatola di Quasi e intanto le metto la lampada solare.

Ore 18:15: inizio/iniziamo a preparare la cena.

Ore 18:40: ritiro Harem e poi ceniamo, sia noi che Leo.

Ore 19:10: sparecchiamo e poi faccio uscire le tre femmine per il giretto serale, dopo aver rimesso il coperchio a Quasi. Quando le quaglie sono libere la lampada solare è sempre accesa, così possono usufruirne a loro piacimento.

Ore 19:40: ritiro le tre femmine e faccio uscire Harem. Harem sporca di meno ed è il meno casinista, quindi mentre lui gira libero io e mia moglie giochiamo un po’ con Leo nella sua cameretta.

Ore 19:55: faccio fare qualche volo ad Harem (come nel video sopra) e poi lo rimetto nella sua scatola.

Ore 20:00: si va tutti a dormire. 364 giorni all’anno (eccetto il 31 dicembre!). Il mattino seguente riparte tutto dall’inizio.

Nota: nel weekend la routine è ovviamente meno rigida e più rilassata. Le libero più di frequente e gli faccio fare due bagni di sabbia. Inoltre, Zen e Harem li lascio fuori per molto più tempo, anche 1-2 ore alla volta, ovviamente separati.

La nostra routine giornaliera è talmente fitta e organizzata che per noi una cena fuori con amici e/o parenti in settimana è una cosa tragica! Infatti se capita devo per forza trasferire tutte le quaglie in bagno e simulargli il tramonto da remoto, con la porta del bagno chiusa, in modo da non stravolgergli gli orari e da non svegliarle e spaventarle quando rincasiamo. Ovviamente, se avessi un giardino e una grande voliera all’esterno questi problemi non ci sarebbero, in quanto seguirebbero la luce naturale. Ma ora purtroppo non ho un giardino. In ogni caso, credo che comunque le terrei in casa, perché se fossero fuori non potrei mai abituarle davvero bene alle persone e alla casa come ho fatto con le mie quaglie. Queste quaglie sono animali che non tollerano affatto le novità, e sono predisposte ad una routine quotidiana molto stabile e nello stesso ambiente a loro familiare.

Sappiate che tutto quello che ho scritto fino a qui non è assolutamente per lamentarmi, ma solo ed esclusivamente per farvi capire cosa significa impegnarsi al 100% per dare ai propri animali domestici una vita dignitosa. E dovrebbero farlo tutti, che sia una quaglia, un cane o un coniglio, non importa!

Ora parliamo un po’ del futuro.

Harem ora è adulto, ma non so ancora se gli farò scegliere un’altra femmina oppure no, perché ho paura che questo possa cambiare il suo ottimo rapporto con me, spostando tutta la sua attenzione sulla sua femmina (sì, sarei geloso!). Ora Harem è diventato super cozza con me, e spesso me lo ritrovo intesta senza preavviso. E voglio essere onesto, questo è ESATTAMENTE quello che intendo con “quaglia domestica”. Avere una femmina non è fondamentale, dal momento che in natura ci sono sempre più maschi che femmine (anche 55:45), e molti maschi restano single. Vedrò.

Parlando di incubazione, quest’anno non ho intenzione di incubare nulla, dal momento che non avrei né spazio né tempo per star dietro ai pulcini. E credo che non farò più incubazioni per un bel pezzo, purtroppo, anche perché sono uccelli che non hanno mercato. Ora il mio obbiettivo a breve e medio termine è solo uno: godermi le mie quaglie giorno per giorno, cercando di farle vivere il più a lungo possibile e nelle migliori condizioni possibili.

In futuro credo che mi butterò su altre specie (ovviamente sempre inusuali) per ampliare la mia esperienza, e forse non avrò più stretto bisogno dell’incubatrice, perché saranno specie che nascono inette e punterò a far covare le uova e svezzare i pulli dai genitori biologici. L’ammansimento avverrà in parallelo allo svezzamento naturale, un processo molto diverso da quello che ho messo in pratica fin’ora con le quaglie californiane.

Ecco quindi le specie che mi fanno più “gola”.

Tortora domestica (Streptopelia risoria)

Questa tortora viene allevata da quasi 500 anni, e si pensa sia la controparte domestica della tortora dal collare africana (Streptopelia roseogrisea). Sono uccelli longevi (il record è 29 anni), molto docili, facili da allevare e da far riprodurre in cattività. Sono anche molto facili da reperire. Io ho sempre avuto un debole per i columbidi, e in passato ho avuto decine di piccioni.

Tortora diamantina (Geopelia cuneata)

Questa tortora minuscola (è grande quanto un parrocchetto ondulato) è ampiamente allevata in tutto il mondo come animale da compagnia, e gode degli stessi vantaggi della tortora precedente.

Piccione domestico (Columba livia domestica)

Columbide allevato da parecchi millenni, è estremamente facile da reperire, super economico e super addomesticabile, davvero non potrei pretendere di meglio.

Queste sono solo alcune delle specie papabili, perché se continuassi ne potrei elencare a decine. Avendo molto spazio e molto tempo terrei di sicuro molte specie diverse (tra cui anche le quaglie californiane), ad esempio: quaglie cinesi, quaglie giapponesi, anatre di varie specie, ovviamente tortore e piccioni, e perché no, anche qualche gallina!

Nota: ovviamente le specie precoci come quaglie, anatre e galline, le farò nascere sicuramente in incubatrice partendo dalle uova fecondate di due riproduttori presi ad hoc. Esattamente come ho fatto con le mie quaglie californiane.

Per ora è solo un sogno nel cassetto, ma conto di farlo diventare realtà entro massimo una decina d’anni (sempre che nel frattempo non scoppi una guerra mondiale nucleare………).

Bene, anche per stavolta è tutto!

A presto e grazie della lettura!

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