La credenza popolare che il “quack quack” delle anatre (e non delle oche…) non dia eco è vera solo in parte.
Infatti, il “quack” delle anatre produce un’eco, anche se per molto si è ritenuto che non producesse alcuna riflessione delle onde sonore. Questo per via delle caratteristiche timbriche del verso delle anatre, che riduce al minimo l’effetto di riverbero a causa del suo suono, che deperisce gradualmente, tanto che l’eco di ritorno non è udibile dall’orecchio umano.
Trevor Cox, ingegnere acustico dell’Università di Salford (UK), ha sfatato questo falso mito con l’aiuto di un’anatra di nome Daisy (Daisy Duck è il nome originale della Paperina Disney). Dopo averla portata prima in una stanza anecoica (un luogo che assorbe qualunque eco) per registrare il suo suono senza riverberi…
…per lei è stata poi allestita una speciale camera attrezzata, nella quale Cox ha rilevato attraverso raffinati strumenti la bassissima eco del verso dell’animale.
Dopodiché Daisy è stata portata (virtualmente) alla Royal Albert Hall – sala per concerti londinese – e qui è stato possibile ascoltare la pur flebile eco del suo quack a “orecchio nudo”.
Quindi il mito è vero solo per metà: le anatre producono eco, ma spesso non è udibile dall’orecchio umano.
PS: non è però chiaro se il “quack” che hanno testato sia quello di un’anatra maschio oppure femmina, molto differenti per intensità e timbro. Fonte Fonte Fonte