Ciao a tutti! Questa volta vorrei partire con una domanda: quali sono i primi 10 animali (non umani) che vedete se guardate fuori dalla finestra?
Scommetto che almeno 5 sono uccelli, gli altri sono insetti volanti e piccoli rettili. In estate. In inverno probabilmente sono uccelli tutti e 10. E sapete perché? Perché sono gli uccelli ad essere i veri dominatori macroscopici del pianeta. Gli uccelli esistono da 150 milioni di anni, 228 se consideriamo i loro predecessori, i dinosauri. L’Homo sapiens “moderno”, biologicamente parlando, esiste da meno di 1 milione di anni. Questo vuol dire che gli uccelli esistono da qualcosa come 149 milioni di anni più di noi. Non dimentichiamo poi che gli uccelli sono tra i pochi animali che vivevano alla luce del giorno ad essere ad sopravvissuti alla grande estinzione di massa alla fine del Cretaceo.
Gli uccelli hanno conquistato praticamente tutte le terre emerse e tutti gli oceani, ed è possibile trovarli stabilmente su gran parte della superficie terrestre, eccetto forse l’entroterra del continente Antartico. Non solo, hanno anche conquistato i cieli, perché diverse specie possono volare a quote superiori ai 5000m, alcune anche oltre i 10000m. Gli uccelli sono di gran lunga i vertebrati di maggior successo su questo pianeta, contando oltre 10000 specie diverse. Non esiste un altro ordine di vertebrati che è stato in grado di distribuirsi così uniformemente sul globo, e che è riuscito a dominare contemporaneamente acqua, terra e aria.
E’ impossibile trovare, al di fuori degli Aves (la classe di vertebrati che raggruppa tutti gli uccelli), un animale che sappia camminare, nuotare e volare (ovviamente dal punto di vista biologico, non tecnologico).
- I ghepardi sono corridori abilissimi. Tuttavia hanno una resistenza molto ridotta, e i loro sprint non durano più di 20 secondi. Ma non sanno volare, e sono nuotatori molto scarsi.
- I delfini sono ottimo nuotatori. Tuttavia le loro abilità restano confinate esclusivamente all’acqua (salata).
- I pipistrelli sono abili volatori, ma non possono volare ad alta quota come gli uccelli. Inoltre, nessun pipistrello è in grado di nuotare, e a terra sono estremamente impacciati (tranne forse un paio di specie). Spesso se cadono a terra non possono nemmeno più decollare, perché le loro zampe non glielo consentono, dovendo arrampicarsi per potersi lanciare.
Un’anatra invece può volare a 6500m di quota per migliaia di chilometri, nuotare e immergersi per diversi metri, e può anche camminare/correre (alcune specie possono correre molto velocemente).
La struttura fisica degli uccelli è semplicemente incredibile. Hanno forza, resistenza, sensi molto sviluppati, intelligenza, e un capolavoro dell’evoluzione chiamato piumaggio, che ha veramente 1000 usi più uno. Gli uccelli sono talmente sicuri delle loro abilità che non hanno assolutamente bisogno di nascondersi, gli uccelli stanno lì davanti ai vostri occhi senza vergogna o timore. Sanno benissimo che un umano non può fare quasi niente per danneggiarli, almeno non direttamente. Gli uccelli sono gli unici animali a vivere veramente in mezzo a noi e alla pari, basta solo fare un giro in una grande metropoli per accorgersene. Solitamente tutti gli altri vertebrati cittadini cercano di evitare la luce del giorno, preferendo muoversi nell’ombra del sottosuolo o della notte. Moltissimi altri mammiferi selvatici sono invece estremamente schivi e timorosi, e spesso evitano gli insediamenti umani.
Ma non gli uccelli! Loro vivono in mezzo a noi, e molte specie hanno addirittura saputo trarre vantaggio dalle alterazioni all’habitat naturale indotte dall’uomo. Quelle che noi chiamiamo “uccelli invasivi” sono in realtà proprio le specie che hanno saputo adattarsi meglio alla nostra immondizia e al nostro inquinamento. La parola chiave è proprio ADATTABILITA’, e in questo non sono molto diversi da noi, anzi. Magari anche loro ci considerano una specie invasiva, e ne avrebbero tutto il diritto. Noi abbiamo trasformato foreste e praterie, ovvero la loro casa prima del nostro arrivo, in colate di asfalto e cemento armato. Adesso loro hanno IL DIRITTO di condividere con noi lo spazio che gli abbiamo portato via. In molti casi però se queste specie sono diventate invasive e un problema ecologico è colpa nostra, perché le abbiamo introdotte in zone dove prima non esistevano a scapito delle specie autoctone.
Vediamo quindi una carrellata di specie che hanno saputo adattarsi talmente bene che, sfruttando la nostra presenza, hanno visto un’esplosione della loro popolazione.
STORNO COMUNE (Sturnus vulgaris)
Lo storno comune è un passeriforme originario dell’Eurasia e dell’Africa settentrionale, ma è stato introdotto dall’uomo anche in Nordamerica e in Australia dove, grazie alla sua adattabilità, si è ambientato perfettamente. Vive nelle campagne, ma anche nelle città e nei villaggi. Lo storno è considerato un uccello nocivo per le coltivazioni di frutta e olive e per le semine, perché grandi stormi di questi volatili possono distruggere interi raccolti. Ciononostante, in Italia e in molti paesi europei, lo storno è un uccello protetto. Inoltre, studi recenti hanno dimostrato come le feci di storno, presenti in grosse quantità nei centri urbani (soprattutto sotto gli alberi scelti come dormitori), possano favorire la diffusione di alcune malattie micetiche, protozoarie, virali, parassitarie e batteriche. Per questi motivi sono in corso dei piani di controllo per limitare il numero di questi volatili soprattutto in prossimità delle città. È stato inserito nell’elenco delle 100 tra le specie invasive più dannose al mondo. Fonte
Ecco la sua distribuzione geografica:
PICCIONE DOMESTICO (Columba livia domestica)
Il piccione domestico è la controparte addomesticata del piccione selvatico (Columba livia), ed è il primo uccello che sia mai stato addomesticato. L’addomesticamento dei piccioni più di 5000 anni fa è attestato sia dalle tavolette cuneiformi della Mesopotamia sia dai geroglifici egizi. Gli studiosi ipotizzano che i primi addomesticamenti risalgano a 10.000 anni fa. Nel corso dei millenni sono stati rilasciati moltissimi uccelli, che nel tempo si sono stabiliti nei nostri insediamenti. Ormai questo uccello ha una distribuzione praticamente globale, ma preferisce comunque le zone abitate dall’uomo. Ciononostante non è inserito nella lista delle 100 specie più invasive e dannose al mondo, perché di fatto l’unico danno che può fare è rovinare i monumenti con la sua cacca, ma di certo non è dannoso nè per altre specie, nè per l’economia.
Ecco la sua vastissima distribuzione geografica:
GAVINA (Larus canus)
Questo gabbiano, molto diffuso, vive in tutta Europa, in gran parte dell’Asia (è raro solo in Indonesia e parte dell’Indocina) e del Nord America (è più rara sul versante atlantico). E’ presente anche nella parte settentrionale e nord-occidentale dell’Africa. È saltuario nel sud della Penisola Arabica, in Groenlandia e sulle isole dell’Atlantico centro-settentrionale. Fonte In generale tutti i gabbiani sono animali molto robusti, intelligenti, onnivori e adattabili, e si spostano ovunque per cercare risorse alimentari. Si nutrono di praticamente tutto quello che possiamo mangiare anche noi, e spesso sono diventati un problema in alcune città a causa della loro aggressività.
Ecco la sua distribuzione geografica:
PASSERO DOMESTICO (Passer domesticus)
L’areale originario di questa specie si estende dall’Europa, al Nord Africa all’Asia. A seguito di ripetute introduzioni da parte dell’uomo si è naturalizzata anche in America, in Africa australe e in Oceania, divenendo di fatto una specie a distribuzione cosmopolita. L’areale di questa specie non comprende però l’Italia (a parte alcune aree di confine). In Sicilia e in Sardegna essa è sostituita dalla passera sarda (o passero spagnolo), diffusa anche in Spagna, in Grecia e in Nordafrica, paesi nei quali può coesistere con Passer domesticus. Nelle restanti regioni d’Italia è sostituita dal passero italiano (Passer italiae), quasi-endemismo del nostro paese (fuori d’Italia è presente in Corsica, in Canton Ticino, in aree alpine di frontiera e a Creta). In Sicilia sono presenti sia il passero spagnolo che il passero italiano. Fonte
Ecco la sua distribuzione geografica:
(le aree gialle sono quelle in cui è stato introdotto, mentre in Italia è assente perché qui è sostituito dal passero italiano)
GERMANO REALE (Anas platyrhynchos)
Quest’anatra, estremamente diffusa e riconoscibile, è la progenitrice della maggior parte delle razze di anatra domestica. Vive nelle zone umide d’acqua dolce quali: paludi, stagni, laghi e fiumi calmi, in tutte le regioni temperate e subtropicali dell’America settentrionale, dell’Europa e dell’Asia; le varietà selvagge sono state introdotte in Nuova Zelanda ed in Australia, dal livello del mare sino a 2000 metri d’altitudine. Vive in acqua e si porta sulla terra ferma soltanto per la nidificazione, la caccia di insetti e vermi e il riposo. Le popolazioni boreali svernano al sud: gli esemplari dell’Europa settentrionale svernano nella parte centro-meridionale del continente. Tuttavia, alcuni esemplari non migrano ed in alcune regioni, come il Nord Italia, sono stanziali. Questo fenomeno sembra in aumento, particolarmente nelle città, dove i germani reali sembrano trovare un’alimentazione sufficiente anche in inverno. Un altro fenomeno da evocare è l’inquinamento genetico (ibridazione con razze domestiche), che renderebbe i germani più pesanti e corpulenti, dunque meno sensibili al freddo, ma anche meno adatti alla migrazione. Il germano reale è la più diffusa fra le specie di anatre selvatiche e la più numerosa: si contano 9 milioni di individui stimati solo in Europa occidentale. Per questo è considerata una specie a rischio minimo di estinzione secondo la classificazione IUCN. Le femmine svernano spesso più al sud dei maschi e tornano più tardi nei siti di nidificazione. Inoltre, questo fatto è peggiorato dalla mortalità elevata delle femmine durante l’incubazione. In Italia la popolazione è in costante aumento. In Canada, dove quest’anatra non era stata mai osservata prima dell’inizio del XX secolo, e di rado osservata negli anni trenta e cinquanta, le stime della popolazione negli anni 2000 suggeriscono una presenza superiore al milione e in aumento. In alcune nazioni viene considerata come specie invasiva. Fonte Anche l’ibridazione del germano reale con altre specie sta diventando un grosso problema in alcune parti del mondo.
Ecco la sua distribuzione geografica:
FAGIANO COMUNE (Phasianus Colchicus)
Altro uccello molto riconoscibile, il fagiano è un robusto galliforme nativo dell’Asia e di alcune parti dell’Europa (area del Caucaso e dei Balcani), ed è stato introdotto in maniera endemica nel mondo come uccello ideale per la caccia. Il fagiano ha dimostrato una spiccata adattabilità e flessibilità ambientale, colonizzando quasi tutti gli ambienti in tutti i luoghi in cui è stato introdotto, dalle valli fluviali, ai campi coltivati, fino ai parchi ed ai giardini urbani di diverse città italiane. Questo uccello è molto legato, specie nelle aree dove è stato introdotto, alle coltivazioni dell’uomo, perché l’abbattimento di aree boschive lo ha favorito particolarmente. Fonte In molte zone in cui è stato introdotto è risultato dannoso per altre specie dalle abitudini simili, in quanto il fagiano risulta spesso molto più forte e aggressivo delle altre specie.
Ecco la sua distribuzione geografica:
TORTORA DAL COLLARE ORIENTALE (Streptopelia decaocto)
Originaria dell’Asia meridionale, la tortora dal collare orientale può essere ora incontrata in buona parte dell’Eurasia ed in Africa del nord. All’inizio del XX secolo la tortora dal collare orientale era presente in Europa soltanto all’estremo sud-est della Penisola balcanica. Successivamente ha ampliato in modo incredibile il suo areale, colonizzando tutto il continente e raggiungendo in tappe successive la Scandinavia, le Isole britanniche e la Penisola Iberica. In Italia la prima riproduzione è stata segnalata nel 1947. Nel 1974, 50 esemplari sono fuggiti da un allevatore di Nassau, alle Bahamas. Da lì ha raggiunto la Florida, e ora è diffusa praticamente in tutto il Nord America, ed è considerata una specie aliena e invasiva. Alla lunga questa specie aliena potrebbe essere dannosa per le specie locali. Fonte
Ecco la sua distribuzione geografica:

GAZZA EUROASIATICA (Pica pica)
La gazza ha distribuzione paleartica, occupando un ampio areale che va dalla penisola iberica alla penisola di Corea. Si tratta di uccelli stanziali, che raramente si spostano di più di 30 km dal luogo di nascita. Gli spostamenti riguardano perlopiù le femmine (che attraversano i territori dei maschi alla ricerca di un compagno) e i giovani in dispersione. Le popolazioni scandinave più settentrionali in autunno possono scendere a sud per svernare in luoghi meno rigidi. La gazza americana (Pica hudsonia) è estremamente simile a quella euroasiatica, e talvolta viene considerata una sua sottospecie. Quindi, contando anche la popolazione americana, la gazza è presente in quasi tutto l’emisfero boreale.
La gazza è un uccello estremamente intelligente (forse il più intelligente in assoluto) e adattabile, ed è in grado di popolare virtualmente tutti gli ambienti aperti con presenza di alberi isolati o di macchie alberate. Colonizza senza problemi anche le aree antropizzate, stabilendosi nei parchi e nei giardini e traendo beneficio dall’attività umana. Fonte Nelle zone dov’è molto abbondante può essere un problema per altre specie più delicate, in quanto è aggressiva e si nutre delle loro uova e dei loro piccoli.
Ecco la distribuzione geografica della gazza euroasiatica:
CORVO IMPERIALE (Corvus corax)

Originario dell’Eurasia, il corvo imperiale sfruttò il ponte di terra dello stretto di Bering formatosi durante le ere glaciali del Pleistocene per colonizzare il Nord America: si tratta quindi di uno dei pochi animali (fra gli altri vi sono ad esempio l’alce, il lupo e l’orso bruno) a essere presente in ambedue i continenti senza esservi stato importato dall’uomo. Nonostante sia assai ben diffuso e rappresentato in tutto il suo areale, a causa della sua naturale diffidenza e circospezione il corvo imperiale risulta assai più raro da avvistare rispetto ad altri corvidi, come ad esempio le cornacchie.
Si può affermare che il corvo imperiale sostituisca gli avvoltoi nell’emisfero boreale. Rispetto a questi ultimi, tuttavia, la sua dieta risulta assai più varia, in quanto esso si nutre praticamente di tutto ciò che è in grado di inghiottire dopo averlo spezzettato col forte becco. La sua innata cautela lo porta infatti a eleggere a propria dimora luoghi selvaggi e relativamente difficili da raggiungere, come aree rocciose e foreste, anche se qualora non venga disturbato dall’uomo può frequentare anche ambienti antropizzati. Fonte
Il corvo imperiale, così come tutti i corvidi, è un uccello molto intelligente e adattabile, ma che però sceglie di evitare il contatto diretto con gli esseri umani.
Ecco la sua distribuzione geografica:

MAINA COMUNE (Acridotheres tristis)
Questo uccello originario dell’Asia è stato introdotto in diverse parti del mondo, soprattutto zone insulari, e ora è diventato un enorme problema. La sua incredibile aggressività risulta particolarmente dannosa per moltissime altre specie di uccelli autoctoni. Inoltre si nutre avidamente di frutta, e in alcune parti del mondo sta devastando le coltivazioni di piccoli frutti, come succede in Australia con le coltivazioni di mirtilli. Anche le coltivazioni di cereali possono essere danneggiate. Questa specie si adatta benissimo anche agli ambienti urbani, ed è considerata una delle specie di uccelli più dannose per l’attività umana.
Ecco la sua distribuzione geografica:
PARROCCHETTO MONACO (Myiopsitta monachus)
Insieme al parrocchetto dal collare (Psittacula krameri), il parrocchetto monaco è la sola specie di pappagallo ad essere stabilmente nidificante in Italia (come specie esotica a carattere sempre più invasivo, la cui influenza competitiva sulle specie autoctone è ancora in fase di studio). Questa specie è stata inoltre introdotta anche in numerose altre parti del mondo, dove si è perfettamente adattata (anche a climi non tropicali) ed è sempre più diffusa. In Sud America, sua zona d’origine, è considerato molto dannoso per l’agricoltura.
In generale, tutti i pappagalli sono molto intelligenti e adattabili, e spesso è possibile vedere pappagalli selvatici che prendono il cibo direttamente dalle nostre mani, senza il minimo timore. Inoltre, in alcune zone, rovistano nell’immondizia creando non pochi disagi.
Ecco la distribuzione geografica del parrocchetto monaco:
QUELEA BECCOROSSO (Quelea quelea)
Questo piccolo passeriforme, originario dell’Africa subsahariana, è probabilmente la specie di uccello non addomesticata più abbondante. Si pensa che esistano 1,5 milirdi di individui. Nonostante non sia stato introdotto in altre parti del mondo (per fortuna…), questo uccello è considerato una “locusta piumata”, a causa degli enormi danni che causa alle coltivazioni. Si muove in stormi di milioni di individui che distruggono tutto quello che incontrano. E’ così abbondante e dannoso che in alcuni casi si è dovuto ricorrere al lanciafiamme per limitare i danni.
Ecco la sua distribuzione geografica:
E questo era l’ultimo della lista, anche se a livello locale potremmo citare molte altre specie, ad esempio le cornacchie, i colombacci, o i merli, tutti e tre molto diffusi e tenaci.
CONCLUSIONI
Gli uccelli sono animali estremamente adattabili e pieni di risorse. Alcune specie, come quelle che abbiamo visto in questo post, sono talmente robuste che hanno saputo trarre vantaggio dall’attività umana, e ora vivono in mezzo a noi, a volte risultando persino invadenti e invasive. Ma ogni volta che ci viene voglia di dare un calcio a un piccione appiccicoso, ricordiamoci che anche noi siamo una specie invasiva, e di gran lunga più dannosa di tutti questi animali messi assieme. Quindi se qualche animale, miracolosamente, vuole stare in nostra compagnia e se ci “usa” per i suoi scopi, perché mai dovremmo scacciarlo e sterminarlo senza pietà? Dopo tutto noi abbiamo sfrattato un’infinità di specie animali per fare spazio alle nostre città e alle nostre coltivazioni. Noi siamo chiaramente la causa scatenante di tutto questo, dall’invasione di specie aliene introdotte, alla corrosione dei monumenti a causa della cacca dei piccioni.
E io aggiungerei: MENO MALE CHE CI SONO ANIMALI SANNO REGGERE IL NOSTRO GIOCO!!!
Tuttavia non dobbiamo dimenticarci di tutte le altre specie animali che invece stanno scomparendo a causa della brutalità e dell’ignoranza umana, specie che dobbiamo difendere e proteggere a tutti i costi per salvaguardare la biodiversità e l’equilibrio naturale del pianeta Terra.
Molto interessante!
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