Sessantacinque milioni di anni fa un asteroide di 10-15km di diametro spazzò via un numero enorme di specie, inclusi quasi tutti i dinosauri. Un gruppo di dinosauri riuscì però a sopravvivere al disastro, e oggi li conosciamo come uccelli. L’idea che gli uccelli si siano evoluti dai dinosauri esiste fin dal XIX secolo, quando venne scoperto il fossile di un insolito dinosauro piumato e con le ali chiamato Archaeopteryx (qui sotto).

Non era né un uccello né un dinosauro, ma una via di mezzo tra i due. Una sorta di “anello mancante”. Questi primi uccelli non avevano lo stesso aspetto di quelli moderni. In particolare, non avevano il becco: avevano il muso, come quello dei dinosauri “canonici”.
Ecco il cranio di un Velociraptor:

Per capire il salto evolutivo dal muso al becco senza denti, un team di ingegneri genetici ha manomesso i processi molecolari che portano alla formazione del becco nei polli. In questo modo, sono riusciti a creare un embrione di pollo con un muso e un palato simili a quelli dei dinosauri o dei coccodrilli, simili a quelli di piccoli dinosauri piumati come il Velociraptor. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Evolution.

Lo scopo del team era quello di capire come si è evoluto il becco degli uccelli, perché il becco è una parte fondamentale dell’anatomia degli uccelli, ed è stato fondamentale per il loro successo. Le circa 10.000 specie di uccelli occupano una vasta gamma di habitat e molte hanno becchi estremamente specializzati per ogni tipologia di alimentazione.

L’intenzione non era quella di creare un “dino-pollo”, affermano gli autori principali Bhart-Anjan Bhullar della Yale University di New Haven e Arkhat Abzhanov della Harvard University di Cambridge, negli Stati Uniti. “Ogni volta che si esamina un’importante trasformazione evolutiva, si desidera apprendere il meccanismo che ha portato a quella trasformazione“, afferma Bhullar.
Il becco è anche la parte dello scheletro degli uccelli che si è “diversificata in modo più ampio e radicale“, dice Bhullar. Nonostante questa diversità, è stato fatto pochissimo lavoro per capire “cosa sia davvero un becco”, aggiunge. “Volevo sapere cosa fosse il becco dal punto di vista scheletrico e funzionale, e quando si è verificata questa grande trasformazione dal normale muso dei vertebrati a questa struttura unica usata dagli uccelli“, ha affermato.
Per iniziare a risolvere questo enigma, il team ha esplorato le differenze nel modo in cui i geni della forma del muso vengono espressi negli embrioni dei polli e di molti altri animali. Hanno esaminato gli embrioni di topi, emù, alligatori, lucertole e tartarughe, che rappresentano molti dei principali gruppi di animali.
Hanno scoperto che gli uccelli hanno un gruppo unico di geni legati allo sviluppo del muso, geni totalmente assenti negli animali sprovvisti di becco. Quando hanno disattivato questi geni, la struttura del becco è tornata al suo stato ancestrale, così come anche l’osso palatale nella parte superiore della bocca.
Guardate con i vostri occhi l’incredibile risultato!

Da sinistra a destra: pollo standard, pollo modificato, alligatore.
Per apportare questa modifica genetica, Bhullar e i suoi colleghi hanno isolato le proteine che avrebbero sviluppato il becco. Quindi li hanno soppressi usando minuscole sfere rivestite con una sostanza inibitrice. Quando gli scheletri embrionali hanno iniziato a svilupparsi all’interno delle uova, questi animali avevano ossa corte e arrotondate invece dei becchi allungati con ossa fuse che hanno i normali scheletri degli uccelli. “Agendo su questa proteina precoce abbiamo effettivamente alterato l’espressione genica“, ha aggiunto Bhullar.
Il lavoro evidenzia che il becco si sviluppa in modo molto diverso dal muso, utilizzando un diverso gruppo di geni, afferma Michael Benton dell’Università di Bristol nel Regno Unito. “Questo è ciò che dimostra che il becco è un vero adattamento evolutivo, non solo una forma del naso leggermente diversa”.“Il passaggio dal muso al becco è avvenuto molto bene nell’evoluzione degli uccelli, 40-50 milioni di anni dopo l’Archaeopteryx”, afferma Benton.
Per ora Bhullar non ha piani, né approvazione dal punto di vista etico, per far nascere dei polli con il muso da dinosauro, ma crede che sarebbero stati in grado di sopravvivere senza problemi. “Queste non erano modifiche drastiche“, dice Bhullar. “Sarebbero molto meno strani e deformati di molte razze di polli sviluppate da hobbisti e allevatori“. “Il resto dell’animale sembrava a posto, ma occorrerà pensarci attentamente da un punto di vista etico“.
A proposito di razze strane, ecco la razza Dong Tao:
Conclusioni
A chi non affascina il sogno di Jurassic Park di riportare in vita degli animali vissuti 65 milioni di anni fa? Ma in realtà purtroppo le tecnologie che si vedono nella saga non saranno mai realmente applicabili nella realtà perché è impossibile estrarre del DNA di dinosauro sufficientemente intatto da poterlo usare in laboratorio. La realtà è che sarebbe molto più facile andare “a ritroso” partendo dai loro discendenti, ovvero uccelli e coccodrilli, come dimostrato da ricerche genetiche come quella riportata in questo post.
Ma la vera domanda è: se si potesse ricreare un dinosauro partendo da una gallina, voi lo fareste? Io si!
A presto!
Molto interessante. Questo articolo la dice lunga su quale capacità abbia raggiunto la manipolazione genetica oggi. Naturalmente i problemi etici esistono e non vanno trascurati, anche perché tendiamo a dare agli OGM una connotazione sempre negativa. Ma come tutti gli strumenti, essa può essere usata bene o male. Questo tipo di ricerca, però, può portare davvero a comprendere meglio certi meccanismi evolutivi.
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