Ciao a tutti! Eccoci con un nuovo update sui miei pulcini di quaglia Californiana, che oggi compiono 1 settimana! Non perdiamoci in chiacchiere e partiamo subito con qualche bellissima foto fatta coll’iPhone 12 della mia compagna:




Vedete quanto sono minuscoli?? Ma vi assicuro che crescono molto in fretta! Hanno già iniziato a buttar fuori le penne delle ali, che sono le prime a crescere proprio perché le ali sono spesso (ma non sempre) il mezzo di fuga più efficace. Tra un’altra settimana le ali saranno già abbastanza cresciute da permettergli i primi voletti, ma non crediate che ora siano bloccate a terra! Sono già incredibilmente agili. Saltando da fermi possono alzarsi fino a 10–15cm di altezza, e se si lanciano in orizzontale riescono già a coprire una distanza di almeno 30–40cm.
Guardate quanto saltano in questo video!
Non so se riuscite a percepire quanto già sono agili, nonostante nel video abbiano soltanto 6 giorni di vita. Vi assicuro che questi pulcini non hanno nulla a che vedere con i nidiacei di uccelli che nascono inetti, tipo questi:
I nidiacei inetti, detti pulli, nascono ciechi, non in grado di camminare e totalmente dipendenti dai genitori per il cibo e la protezione. I pulli potete tranquillamente prenderli in mano senza che offrano la minima resistenza e senza che tentino di fuggire, sono totalmente indifesi. I pulcini di quaglia Californiana sono tutta un’altra storia! Sono veramente dei fulmini, e ti sfuggono con una facilità incredibile. E’ impressionante come il loro cervellino minuscolo sia già programmato per elaborare la strategia di fuga migliore, e quasi sempre ce la fanno. Ovviamente, aggiungerei, altrimenti questi uccelli sarebbero già estinti da un pezzo! A meno di 24H dalla nascita devono già seguire i genitori in mezzo alla natura selvaggia e piena di pericoli e nutrirsi da soli, i genitori gli indicano soltanto quello che è commestibile e quello che non lo è e li scaldano quando hanno freddo:
Ma i pulcini, anche senza genitori biologici, sono perfettamente in grado di riconoscere quando qualcuno o qualcosa può essere una minaccia, e sono estremamente vigili e anche sospettosi nei confronti di qualunque cosa nuova che vedono. Ad esempio, se gli aggiungo un accessorio nuovo alla loro casa, all’inizio hanno paura, poi piano piano si avvicinano per accertarsi che non sia un pericolo, e solo DOPO UN PO’ iniziano a non farci più caso e a considerarlo parte della loro casa. Esattamente quello che succede con le mani umane, con i vestiti e con le nostre ciabatte, ma anche con i rumori, tipo lo spadellare, il tossire, la nostra voce, il pianto del bebè. Il processo di adattamento alla casa è graduale per qualunque stimolo visivo o uditivo, e all’inizio qualunque cosa li terrorizza. Incredibile cosa fanno quando sentono un suono o rumore che li terrorizza: si dileguano a grande velocità, ammassandosi tutti negli angoli e nelle fessure che trovano, restando poi immobili e con gli occhi chiusi. Fino a quando poi li tranquillizzo con la mia voce e loro capiscono che il pericolo è passato, facendoli tornare alla normalità. Per ogni cosa nuova bisogna procedere gradualmente e con COSTANZA. La costanza è una cosa fondamentale. E’ vero che l’imprinting delle prime 36 ore è importantissimo, ma anche quello che viene dopo non è da meno.
E poi già da 3 giorni hanno iniziato a giocare! In pratica ad un certo punto iniziano a fare scatti di qua e di là, saltando in alto e in lungo mentre sbattono le loro alette ancora minuscole e totalmente inadatte al volo. Lo fanno per allenare muscolatura e coordinazione, cosa fondamentale per il loro sviluppo psicofisico. E questo è esattamente quello che molti ornicoltori non gli permettono di fare, per ignoranza, egoismo e mancanza di voglia di sbattersi.
Ora li sto abituando lentamente a salirmi in mano e a sentirsi al sicuro quando sono addosso a me, cosa per me assolutamente fondamentale! Perché io non li sbatterò in una gabbia e tanti saluti, non ci penso nemmeno!!! Loro saranno i miei amici pennuti domestici! E dovranno imparare a riconoscermi come il loro albero umano dove essere al sicuro e rilassarsi.
Guardate questo video!
Non riesco ancora a distinguerli benissimo, perché crescono in fretta e cambiano rapidamente, ma prima o poi inizierò a distinguerli da tratti unici, anche caratteriali. Già adesso qualcuno è più docile e qualcuno meno socievole.
Di giorno li teniamo in sala con noi, su un tappetino assorbente di quelli che si usano per i cagnolini, e con la lampada solare riscaldante, ed è incredibile come non si allontanino quasi mai (se non quando saltano i giro per giocare, ma poi ritornano subito sul tappetino). Loro stanno tutti assieme e se uno è da solo inizia a piangere, e quindi gli altri lo chiamano fino a quando non sono tutti riuniti.
In queste settimane mi divertirò davvero un sacco! Li abituerò sempre di più a me e alla casa, e poi inizierò a farli esplorare, ovviamente pulendo immediatamente dove sporcano.
Ma veniamo ora alle cattive notizie…
Il pulcino numero 8 (quello che avevo aiutato a uscire dall’uovo) purtroppo è morto ieri mattina. Ancora una volta ho aiutato un pulcino in difficoltà ancora nell’uovo e ancora una volta la natura mi ha dato una lezione. La natura aveva già deciso il suo destino, probabilmente già dal primo giorno di incubazione. L’ultima volta avevo intitolato il post “sbagliando s’impara” ma non avevo precisato il numero di volte che bisogna sbagliare per imparare. A me sono servite 2 volte, e non rifarò mai più lo stesso errore. Smeagol, così l’avevo chiamato, era troppo debole per sopravvivere. Beveva da solo ma non l’ho MAI visto mangiare una sola volta. Ha resistito a digiuno per 4 giorni, semplicemente incredibile, ma anche molto triste. L’ho visto dimagrire e consumarsi giorno dopo giorno, ed è soltanto colpa mia. Mi ha fatto una tristezza assurda. Mi sono sentito davvero uno stronzo egoista, perché gli ho solo allungato l’agonia.
PROMETTO CHE NON SUCCEDERA’ MAI PIU’.
Addio Smeagol!!! 😦 😦 😦

Ma gli altri 7 pulcini stanno benissimo e crescono alla grande!
A presto!