Come aiutare un uccellino caduto dal nido

Questo tema è abbastanza complesso, e si sentono spesso opinioni contrastanti in merito. Anche la legge, ovviamente, fa la sua parte. Infatti, la detenzione e/o l’allevamento di qualsiasi uccello selvatico appartenente alla fauna autoctona è vietato dalle leggi dello stato Italiano. In particolare, una delle principali leggi in materia di fauna selvatica è la Legge n. 157 dell’11 febbraio 1992, “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”. Questa legge vieta, in tutto il territorio nazionale, la detenzione e la cattura di animali selvatici, il prelievo non autorizzato di uova, pulli e pulcini dai nidi e/o da terra. Tuttavia, in caso di necessità, la legge non ci nega la possibilità di soccorrere un animale selvatico, purché non venga detenuto oltre il tempo necessario per poterlo affidare alle autorità competenti. Ma vediamo ora l’iter da seguire per soccorrere un uccellino.

Innanzitutto, occorre valutare se l’animale ha realmente bisogno di aiuto. Se hai l’impressione che sia malato o ferito, allora ha bisogno di assistenza immediata. Ci sono molti segnali che ci fanno capire che è in difficoltà: se non riesce a muoversi o a sbattere le ali, se ci sono ferite aperte o sangue, se presenta tremori o le ali cadono in maniera innaturale. Se l’uccellino mostra tutti o alcuni tra questi segnali, allora ha bisogno di aiuto.

Se l’uccello che ha bisogno di essere soccorso ha un becco ricurvo e appuntito, come un gufo, un’aquila, un falco (foto sotto), o un altro rapace, allora non toccarlo. Questo tipo di animale potrebbe ferirti, sia con il becco che con gli artigli. In queste situazioni, dovresti chiamare la guardia forestale, un centro per il recupero della fauna selvatica o, al limite, l’ASL veterinaria di competenza.

Se l’uccellino ferito non è un rapace, puoi trasportarlo senza rischi. Una scatola per le scarpe forata va più che bene o, in alternativa, puoi avvolgere l’uccello in un panno traspirante, facendo molta attenzione alle ali, per evitare di spezzargliele. Se possibile lavati le mani e indossa dei guanti. Solleva con decisa delicatezza l’uccellino ferito e mettilo nella scatola. Una volta al sicuro nella scatola, dovresti portarlo presso una struttura in grado di prendersene cura, come un centro di recupero per la fauna selvatica.

Se percepisci il suo corpo freddo al tatto, allora puoi aiutarlo a riscaldarsi mettendo nella scatola anche uno scaldino impostato al minimo. Verifica che l’elettrodomestico non occupi tutto lo spazio della scatola, dato che l’animale deve avere la possibilità di spostarsi in un’area più fresca, se inizia a surriscaldarsi. Puoi anche riempire una bottiglietta o un sacchetto di plastica sigillabile con acqua calda e poi avvolgere questa “borsa dell’acqua” artigianale in un panno o asciugamano, verificando che non ci siano perdite d’acqua.

Una volta che l’avete riposto in un luogo sicuro e caldo, lasciatelo tranquillo. In questa fase è molto importante resistere alla tentazione di alimentarlo a forza e/o di toccarlo troppo, lo terrorizzereste ancora di più e potrebbe morire di infarto. Inoltre, quando un volatile è in stato di shock, soprattutto se ha freddo ed è disidratato, non è in grado di digerire correttamente il cibo. Evitate assolutamente di infilargli il cibo in gola a forza, perché potreste soffocarlo o spezzargli il becco.

Molto importante è la stima dell’età e dell’indipendenza dell’uccellino, e di questo ne ho parlato in modo approfondito in un altro articolo.

Gli esemplari molto giovani di specie che nascono inette, detti pulli, non dovrebbero restare fuori dal nido. Questi uccellini hanno pochissime piume e i più piccoli potrebbero avere ancora gli occhi chiusi.

Gli esemplari un po’ più grandicelli hanno le piume e spesso potete imbattervi in loro mentre saltellano a terra. Gli uccellini più grandi stanno imparando a volare, quindi è abbastanza normale trovarli fuori dal nido. Un esempio classico sono i comunissimi merli. Molte persone che trovano dei merlotti a terra cercano di rimetterli nel nido, ma è del tutto inutile! Infatti i merli, per loro natura, lasciano il nido quando sono ancora abbastanza immaturi, e se li rimettete nel nido ci restano ben poco.

Puoi anche fare questa prova: sollevalo con una mano, allunga un dito per toccargli le zampe e stai a vedere se l’animale reagisce aggrappandosi e appollaiandosi al dito. Se non lo fa, potrebbe essere un pullo molto immaturo che deve restare nel nido ancora per un po’.

Se sei giunto alla conclusione che si tratti di un pullo sano a terra, cerca il nido nelle vicinanze. Se riesci a trovarlo e a raggiungerlo, allora puoi riporvi l’uccellino. Se i suoi genitori sono nei paraggi, torneranno dal pulcino. Non è affatto vero che gli uccelli rifiutano un pulcino toccato dagli umani. In realtà i volatili hanno un senso dell’olfatto piuttosto scarso, ma un forte istinto genitoriale, quindi continueranno a occuparsi del loro cucciolo anche dopo che è stato toccato da un uomo.

Se non riesci a trovare il nido o se questo è irraggiungibile, allora devi costruire un nido alternativo per proteggere il pulcino finché i genitori lo ritroveranno. Dopo aver trovato un contenitore adatto, pratica dei fori sul fondo per garantire un buon drenaggio dei liquidi e foderate l’interno con della carta da cucina asciutta. Con l’aiuto di un laccio o del filo di ferro, appendi il nido di fortuna a un albero o un cespuglio, il più vicino possibile al vero nido. Assicurati ovviamente che il rifugio non sia facilmente raggiungibile dai predatori, cani e gatti inclusi.

Una volta che hai rimesso l’uccellino nella sua casa o nel nido di fortuna, osservalo da una certa distanza e in silenzio. I genitori dovrebbero tornare nel giro di breve. Se dovessero fare ritorno, allora il pulcino sarebbe in salvo. Se, dopo un’ora o due, uno o entrambi i genitori non fossero tornati, allora devi contattare il centro di recupero per gli animali selvatici e farti dare istruzioni in merito.

Se invece hai trovato un uccello più grande rispetto a un pullo oppure un pulcino, con il piumaggio sviluppato e che saltella qua e là, allora devi agire diversamente. È infatti abbastanza normale che questi uccelli passino un po’ di tempo a terra quando iniziano a imparare a volare. In molte specie di campagna, come quaglie, fagiani o pernici, i pulcini lasciano il nido entro 24h, e seguono i genitori a terra.

Comunque, se la zona in cui si trova è relativamente sicura, lascialo da solo. Tuttavia, se corre un pericolo imminente (strade, cani, gatti, ecc), spostalo in un punto più sicuro e osservalo da una certa distanza. Se i genitori fanno ritorno entro un’ora o due, allora il piccolo sarà in salvo. Se uno o entrambi i genitori non rientrano al nido, allora dovrai chiamare un centro per il recupero degli animali selvatici della vostra zona.

Infine, dopo aver toccato l’uccellino lavati le mani con grande cura, potrebbe veicolare virus che sono pericolosi per l’essere umano. Fonte

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